Cina e Ue attaccano il QE2 della Fed, Bernanke difende la manovra da 600 mld di dollari
I pesi massimi scendono in campo contro la Federal Reserve, che la scorsa settimana ha annunciato un nuovo piano di quantitative easing. L’intenzione della Banca centrale americana è abbastanza semplice: svalutare il biglietto verde per far ripartire l’export, i consumi interni e per aumentare il ricorso a mutui e prestiti. Una decisione che, anche se ampiamente attesa dal mercato, ha subito creato euforia sulle piazze finanziarie. Nel dettaglio, entro la fine del secondo trimestre 2011, la Federal Reserve acquisterà 600 miliardi di dollari di titoli di Stato prevalentemente sul comparto 5-10 anni, spendendo quindi 75 miliardi di dollari al mese. “Il QE2 presenta come nota distintiva rispetto al QE1 il fatto che sarà indirizzato solo ai Treasury, coprendo di fatto l’intero ammontare stimato di emissioni del Tesoro Usa nell’arco temporale in cui verrà implementato”, avevano commentato gli economisti di Mps Capital Services all’indomani dell’annuncio del QE2.
Le bordate contro il nuovo piano della Fed non si sono fatte attendere. Cina e Unione Europea, alla vigilia di un G20 che si preannuncia rovente, hanno mosso le loro critiche contro la Banca centrale di Washington. “Gli Stati Uniti non prendono in considerazione gli effetti dell’eccessiva liquidità sulle economie dei mercati emergenti”, ha dichiarato il vice ministro delle Finanze cinese, Zhu Guangyao, in una conferenza stampa a Beijing. Zhu ha poi affermato che il QE1 era giustificato per aiutare la stabilità dei mercati “all’apice della crisi finanziaria”. Tutta un’altra musica per il QE2. “I mercati finanziari non soffrono la mancanza di capitali, ma la mancanza di fiducia nell’economia globale”, ha aggiunto il vice ministro delle Finanze di Pechino.
Ma gli affondi non sono arrivati solo dal gigante asiatico. “Le decisioni recenti prese dagli Stati Uniti non sono in linea con gli impegni istituzionali assunti durante i lavori di preparazione delle riunioni del G7 e del G20”, ha dichiarato Jean Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, in un’audizione presso il Parlamento Europeo. Il nuovo quantitative easing, secondo Juncker, “non è sulla strada giusta e vedo rischi inflazionistici”. Ben Bernanke, però, non ci sta ad essere il principale bersaglio delle critiche. Durante il fine settimana, il governatore della Fed ha difeso a spada tratta il piano da 600 miliardi di dollari. “Il QE2 è solo un insieme differente di strumenti di politica monetaria, né nuovo né strano”, ha ribadito Bernanke, aggiungendo che la Federal Reserve “non ha nessuna intenzione di creare inflazione”.