Nuova sbandata per le Borse con stallo negoziati Ucraina. Ftse Mib oltre -10% dai massimi, forti cali per Intesa Sanpaolo e Moncler
Nuova ondata di vendite sulle Borse europee. Dopo un primissimo scorcio di giornata in positivo, tutte le piazze finanziarie del Vecchio continente hanno virato in netto ribasso con energy e risorse di base unici settori in grado di schivare le vendite. Il Ftse Mib è passato da un massimo in avvio a 25.630 punti a dilapidare in poco più di un’ora circa 800 punti cedendo al momento oltre il 2,4% a quota 24.792 punti. Oltre -2 per cento anche per DAX di Francoforte e Cac 40.
I principali indici dell’azionario europeo, l’Euro Stoxx 50 e il Dax viaggiano in territorio correttivo con oltre -10% Ytd. Anche il Ftse Mib segna un calo a doppia cifra (oltre -11%) rispetto ai massimi relativi a 28.162 punti toccati i 5 gennaio scorso.
A preoccupare è lo stallo della crisi Ucraina. I colloqui tra Russia e Ucraina tenuti ieri non sono riusciti a raggiungere una svolta per il cessate il fuoco e le due parti non hanno detto quando si sarebbe svolto un nuovo round di negoziati. Il rublo russo oggi si è stabilizzato dopo il crollo record di ieri, mentre la Borsa di Mosca rimane chiusa per il secondo giorno. Tra gli operatori si teme che le azioni e le obbligazioni russe possano essere espulse dai principali benchmark di investimento poiché risultano sempre più difficili da negoziare.
Male Moncler e Intesa
Tra i singoli titoli di Piazza Affari i peggiori oggi sono Moncler (-5%) e Intesa Sanpaolo (-4,3%). In calo anche Unicredit (-1,74%) con S&P Global Ratings che ha tagliato il rating su quattro banche russe tra cui UniCredit Bank AO, controllata da Unicredit Group.
Tra le blue chip di Piazza Affari oggi focus anche su Stellantis (-2,9%) che presenterà alle ore 14 il suo piano strategico a lungo termine. ENI (+0,77%) e Leonardo (+1,4%9 sono tra i pochi titoli a viaggiare in rialzo. Infine TIM (-1,3% a 0,373 euro) con il ritorno di rumor relativi al negoziato in corso con CDP per la firma di un MoU per la realizzazione della rete unica. Secondo il quotidiano Repubblica, l’accordo difficilmente sarà pronto per essere annunciato con i risultati aziendali (in pubblicazione domani sera), ma dovrebbe essere chiuso comunque a breve, nei prossimi giorni.
Corrono invece i titoli di Stato
Acquisti invece sull’obbligazionario con il Btp che continua la fase di rafforzamento sulla prospettiva di una Bce che aspetterà più a lungo prima di aumentare i tassi alla luce delle attuali tensioni geopolitiche che rischiano di impattare nel breve sulla congiuntura economica. Stamattina lo spread Btp-Bund è sceso sotto quota 150 pb sui minimi a quasi un mese e circa 27 pb sotto i massimi relativi toccati il 24 febbraio a 176 pb. Il rendimento del Btp decennale è sceso in area 1,6%. Nelle ultime due sedute la discesa dei rendimenti è stata di 25 pb.
I mercati monetari riducono le scommesse sull’aumento dei tassi della BCE (il mercato degli OIS è tornato a prezzare un solo rialzo dei tassi a fine 2022) dopo che alcuni suoi esponenti si sono detti favorevoli ad una gradualità nella normalizzazione della politica monetaria. Olli Rehn, governatore della banca centrale finlandese e membro del board Bce, ha detto che la guerra in Ucraina potrebbe portare alla stagflazione, mentre Fabio Panetta ritiene che la Bce deve agire con cautela per evitare di innescare turbolenze di mercato e soffocare la ripresa economica.