Novembre positivo per Piazza Affari, mese da dimenticare per Fiat
Seconda metà del mese in crescendo, Fiat porta a -25% il bilancio negli ultimi 3 mesi
Il mese si avvia alla conclusione con l’indice Ftse Mib in positivo per oltre il 2%, mentre è ancora lievemente negativo il saldo del Ftse Mid Cap. Dopo una prima parte del mese in affanno a seguito delle elezioni Usa con i crescenti timori legati al nodo fiscal cliff, i mercati hanno ritrovato l’intonazione giusta con il Ftse Mib in ascesa di quasi il 5% da metà mese in avanti, così come il Dax e l’Eurostoxx 50. Guardando al bilancio da inizio 2012, il Ftsxe Mib presenta un saldo positivo di oltre il 5%, in ritardo rispetto all’Eurostoxx 50 (+11%) e all’S&P 500 (+12,3%).
A livello settoriale l’ultimo mese ha visto in prima fila il comparto dei materiali di base e cura della persona con un progresso di circa il 5%, mentre hanno arrancato auto (-9,2%), su cui pesa il tonfo di oltre il 17% di Fiat che allargando l’orizzonte agli ultimi tre mesi ha visto il proprio valore scendere di un quarto. Male anche il comparto media (-6,9%) con Rcs in discesa del 12,8%. Tra i 40 testimonial del Ftse Mib la migliore dell’ultimo mese è Luxottica con un +7%.
La fiducia nel Belpaese appare in aumento come conferma l’ultimo report mensile a firma di Jim O’Neill, numero uno di Goldman Sachs Asset Management, che vede nell’Italia la possibile grande sorpresa del 2013 in termini di crescita specialmente se si tiene conto del livello da dove il Paese parte e del sentiment negativo che lo circonda. “Non bisogna aspettarsi nulla di eccezionale in termini di crescita – puntualizza O’Neill – con la recessione che prosegue, ma alcuni indicatori suggeriscono che il punto di minimo del ciclo è stato superato”. Sulla stessa lunghezza d’onda Equita che nonostante il fattore di incertezza rappresentato dalle elezioni, non trascurabile per gli investitori esteri, ritiene che “a primavera potremmo trovarsi col peggio della recessione europea alle spalle, con uno scenario politico più chiaro e con l’effetto degli acquisiti BCE sui tassi a breve”. Guardando allo scenario globale la Fed appare pronta ad aumentare gli acquisti sul mercato nel 2013 e sembra in cantiere anche un “cambiamento nella politica di comunicazione, introducendo dei target quantitativi più precisi, in modo da aumentare l’efficacia dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria”.
Equita aumenta peso su Bpm, Fonsai ed Eni
Nel suo portafoglio raccomandato Equita ha mantenuto il peso azionario leggermente sopra il benchmark (95,5% vs 95%) e il beta decisamente sopra l’unità. Nel portafoglio è aumentato di 50 punti base il peso di Banca Popolare di Milano, Fondiaria SAI, Snam Rete Gas e Saipem e di 100 punti base ENI, mentre è sceso di 50 bp quello di Banco Popolare e Intesa risparmio. “Dopo la recente underperformance ci attendiamo un newsflow favorevole legato alla possibile rimozione degli add-ons sul core Tier1 da parte di Banca d’Italia e l’accordo con i sindacati sugli esuberi, che dovrebbe agevolare l’execution del piano di cost cutting”, rimarca Equita in relazione a Bpm. Su Eni la sim milanese rimarca che i buoni risultati del 3Q ed il progressivo de-leverage. Incrementato leggermente (20 bp) anche il peso di Enel Green Power “ben posizionata per il 2013 con una buona visibilità sugli assets e possibili catalyst positivi dal rinnovo dei ptc in USA”.