Notizie Valute e materie prime Non solo il petrolio in caduta. Oro, argento e platino ai minimi degli ultimi 7 mesi

Non solo il petrolio in caduta. Oro, argento e platino ai minimi degli ultimi 7 mesi

12 Agosto 2008 08:03

Non solo petrolio. Protagonisti della decisa discesa dei prezzi delle commodity iniziata con il rafforzamento del dollaro e con un modesto ritorno di fiducia sull’azionario sono anche i metalli preziosi, le cui quotazioni si muovono poco distanti dai livelli più bassi dal dicembre scorso. L’oro tratta attualmente a 809,40 dollari per oncia dopo un minimo a 802,35, l’argento è invece trattato a 14,34 dollari, il platino a 1477 dollari per oncia.


A differenza del petrolio Wti, che questa notte è sceso anche a sfiorare i 113 dollari (attualmente a 113,59 dollari) dopo un record a 147 dollari l’11 luglio, la discesa dei preziosi è di più lunga data, e si può far coincidere con la metà di marzo, per la precisione con il 17 del mese, data del salvataggio di Bear Stearns da parte di Federal Reserve e Jp Morgan. E’ dunque verosimile ritenere che già in tale occasione, con la risalita della fiducia orchestrata dalla Fed, aveva preso il via un seppur parziale travaso di liquidità da alcune commodity verso altre asset class. Ne sono una prova i record toccati da alcuni dei metalli preziosi. L’oro è infatti arrivato al suo massimo storico proprio il 17 marzo (1032 dollari per oncia), così come aveva fatto l’argento (1032 dollari). Prima ancora era iniziata la discesa solo del platino (record a 2301 dollari il 4 marzo), acuita di recente dalle maggiori prospettive di rallentamento economico e di un conseguente minor utilizzo del metallo nell’industria, in particolare nella produzione di marmitte catalitiche per auto.


Nemmeno l’escalation delle tensioni internazionali e il ritorno in auge di un clima da simil Guerra Fredda sono riuscite a mettere un freno a prezzi di metalli che usualmente assolvono al compito di beni rifugio. Per argento e platino la flessione dai record supera così i 30 punti percentuali, appena sopra il 20% invece per l’oro, che dai massimi ha perso all’incirca quanto il petrolio, sebbene per quest’ultimo, dato il ristretto arco di tempo in cui è avvenuta la discesa, si possa parlare di vera e propria picchiata verso il basso.