Non solo Dax per Deutsche Boerse
Nota al grande pubblico degli investitori per essere uno dei listini più dinamici del Vecchio Continente, Deutsche Boerse sta incrementando la visibilità internazionale con la creazione di nuovi indici borsistici. Oltre al tradizionale Dax relativo alle blue chip tedesche e ai connessi panieri settoriali, gli esperti della borsa di Francoforte hanno sviluppato oltre 2100 indici che comprendono tutte le asset class.
Panieri non solo suddivisi per tipologia di sottostante e aree geografiche ma anche indici di strategia e alternative index che consentono di trarre beneficio anche dall’andamento della volatilità dei mercati. Grande importanza è stata assegnata dagli esperti alla liquidità visto che per i paesi emergenti sono stati utilizzati come sottostante gli Adr quotati a Wall Street.
“Il Dax è il terzo sottostante per derivati e opzioni dopo S&P500 e Dj Stoxx50 con un controvalore medio di 940 miliardi di euro – ha precisato Hartmut Graf, director della divisione Data & Analytic di Deutsche Boerse – soprattutto per gli Etf per i quali il patrimonio gestito ammonta a 4,7 miliardi di dollari”.
“Il Dax è il terzo sottostante per derivati e opzioni dopo S&P500 e Dj Stoxx50 con un controvalore medio di 940 miliardi di euro – ha precisato Hartmut Graf, director della divisione Data & Analytic di Deutsche Boerse – soprattutto per gli Etf per i quali il patrimonio gestito ammonta a 4,7 miliardi di dollari”.
Un forte richiamo per gli inventori istituzionali che, sulla base degli indici Dax, hanno elaborato oltre 17mila prodotti strutturati. Lo sviluppo di nuovi prodotti recentemente si è concentrato sui mercati azionari emergenti, soprattutto Russia India e Cina, per i quali l’accesso diretto ai singoli investitori è molto complesso a seguito di stringenti barriere normative e delle elevate commissioni di negoziazione. Panieri che secondo Graf ben si addicono anche ai risparmiatori italiani grazie ai numerosi Etf e certificati lanciati da alcuni emittenti internazionali.
“L’applicazione ai nostri indici di modelli matematici tradizionalmente utilizzati nella gestione di portafoglio – ha chiarito inoltre Graf – ci ha permesso di sviluppare anche prodotti sulle blue chip europee come per Francia e Svizzera con gli indici Daxplus Sharpe Ratio e Daxplus Minimum Variance”. Copertura geografica che Deutsche Boerse non esclude di ampliare in un prossimo futuro.
Massimiliano Volpe