NN IP: Ritorno di fiducia sul debito degli Emergenti a partire dal secondo semestre 2016
Cambio di sentiment per i Mercati emergenti. Secondo l’olandese NN Investment Partners, che ha dato alle stampe un outlook sull’area, dopo un 2015 decisamente difficile per il debito degli emerging market (con rendimenti penalizzati soprattutto dal forte deprezzamento delle valute regionali), il parziale miglioramento delle prospettive di crescita per quest’area, la stabilizzazione del prezzo del petrolio e una maggiore chiarezza sulle intenzioni della Federal Reserve potrebbero determinare un’inversione di tendenza e soprattutto un aumento della fiducia.
Miglioramenti nel secondo semestre
Anche le riforme e i cambiamenti politici in atto in vari Paesi dell’area potrebbero esercitare un impatto significativo sui mercati, tuttavia, “Nelle nostre previsioni per il 2016 intendiamo fare una netta distinzione tra primo e secondo semestre – spiega Marcelo Assalin, head of Emerging market Debt Boutique di NN Investment Partners – Se nel primo semestre, infatti, la situazione rimarrà probabilmente invariata rispetto all’ultima parte del 2015, con dinamiche economiche globali molto fragili e prezzi delle materie prime ancora sotto pressione, a partire dal secondo semestre potrebbero emergere alcuni segnali di miglioramento“. Le attese per la seconda parte dell’anno sono infatti di un parziale recupero del prezzo del petrolio che, insieme a una maggiore chiarezza sul processo di stretta monetaria negli Stati Uniti, potrebbe creare le basi per una temporanea ripresa del debito degli Emergenti e per un miglioramento delle condizioni di crescita dell’area. “Una crescita che si concretizzerà solo nel 2017 – precisa ancora Assalin – Tuttavia, i mercati potrebbero iniziare ad aspettarsi una ripresa già nel secondo semestre di quest’anno, offrendo un sostegno importante al debito degli Emergenti“.
Resilienza alle commodity
Secondo Assalin, soprattutto l’Asia avrebbe dimostrato la sua resilienza ed è in questo momento considerata addirittura un “porto sicuro”, grazie alla sua scarsa sensibilità all’andamento dei prezzi delle materie prime e alla stabilità politica che caratterizza la regione. In caso di rialzo dei prezzi delle commodity, invece, gli investitori potrebbero individuare maggior valore in America Latina, con una conseguente possibile sovraperfromance di quest’ultima rispetto all’Asia. “Dal punto di vista del rendimento totale, anche l’Asia ne trarrebbe beneficio – sottolinea Assalin – Inoltre, le attese sono di maggiori stimoli di natura monetaria e fiscale in Cina, che dovrebbero sostenere gli asset dei Mercati Emergenti in generale”. Inoltre, aggiunge il gestore, in seguito al cambiamento delle aspettative dello yuan, passate da una previsione di apprezzamento a una di deprezzamento, i fattori tecnici del mercato sono favorevoli, poiché saremmo in presenza di una maggiore domanda di obbligazioni denominate in dollari Usa a fronte di una minore offerta.
Argentina, la grande promessa
Quanto all’America latina, secondo Assalin la situazione politica in Brasile e Venezuela necessita di un’attenta osservazione, mentre il recente cambiamento politico in Argentina appare promettente e potrebbe creare molte opportunità interessanti per gli investitori: “Oggi la grande speranza del mercato è l’Argentina. Il nuovo Governo ha già cominciato a implementare misure molto dure, ma necessarie, come la rimozione dei controlli sui capitali e la svalutazione della moneta fino ai livelli di equilibrio stabiliti dalle forze di mercato – spiega Assalin – Il Governo di Buenos Aires è riuscito inoltre a creare un gabinetto economico molto forte, in un Paese che negli ultimi anni è stato sostanzialmente chiuso agli investitori: penso quindi che nel 2016 l’Argentina farà senz’altro parlare di sé”.
Meglio sovrane che corporate
Anche se non mancano fattori di rischio, quali una prolungata debolezza delle materie prime, un rallentamento della crescita cinese più accentuato del previsto, una svalutazione disordinata dello yuan, una crescita Usa più debole delle attese, errori politici della Fed, nonché imprevisti default societari, NN IP si dichiara cautamente ottimista sul debito dei Mercati Emergenti. “I rendimenti dei Treasury potrebbero registrare un parziale rialzo, mentre gli spread dovrebbero subire una contrazione e per le valute dei Mercati Emergenti si prevede una lieve ripresa“, spiega Attalin. Che conclude: “Attualmente preferiamo il debito denominato in valuta forte rispetto al debito in valuta locale. Nel comparto delle valute forti, infine, prediligiamo le obbligazioni sovrane a quelle corporate“.