Notizie Notizie Mondo Niente di fatto per l’Ecofin: non c’è ancora l’accordo per la regolazione degli hedge fund

Niente di fatto per l’Ecofin: non c’è ancora l’accordo per la regolazione degli hedge fund

16 Marzo 2010 13:18

Tutto da rifare per la regolazione dei fondi speculativi. Per le regole precise per hedge fund, private equity e altri fondi di investimento alternativi bisogna aspettare ancora. La discussione dell’argomento è stato tolto dal tavolo dell’Ecofin. Motivo: i 27 non sono riusciti a trovare un accordo. “La questione è stata tolta dal tavolo dei ministri per essere approfondita: c’è bisogno di avere un sostegno più ampio possibile”, ha detto la portavoce del Consiglio Ue, Cristin Gallach, he ha confermato la decisione di rinvio.


Ma una soluzione potrebbe essere dietro l’angolo: se ne discuterà nuovamente in occasione dell’Ecofin in una prossima riunione. Gallach ha, infatti, precisato che l’Ecofin ritornerà sul discorso delle regole sui fondi speculativi e sugli altri denominati “alternativi” in una riunione che si terrà durante la presidenza spagnola, cioé entro fine giugno.


L’obiettivo fallito della riunione di oggi era uno: raggiungere un accordo politico sufficiente per cominciare i negoziati con l’Europarlamento che ha potere di codecisione. Nonostante il disaccordo britannico gli addetti ai lavori erano ottimisti: sembrava, infatti, possibile raggiungere un’intesa a maggioranza qualificata. In ogni caso su una materia così delicata, nessuno se la sente di far passare una regolazione con il no britannico.


“Questo è un argomento continuerà a tenere banco: è chiaro che bisogna fissare delle regole per evitare gli errori del passato”, ha commentato a Finanza.com Carmela Bene di Mps Finance. Secondo l’esperta essendo tanti i Paesi seduti al tavolo dell’Ecofin è molto probabile che ognuno farà la sua parte e abbia una sua posizione in merito. “Pertanto è possibile ritenere che la situazione non sia di stallo, ma semplicemente che ci siano dei dettagli da chiarire”, prosegue la Bene.


“Alla lunga potrebbero crearsi situazioni non semplici: questo è un argomento che preme sia l’Europa sia gli Stati Uniti – sottolinea – . Ad ogni modo, per ora i mercati non mi sembra che abbiano reagito male, è vero che non è stato trovato l’accordo oggi, ma di certo la regolazione degli hedge fund, private equity e degli altri fondi di investimento alternativi sarà un argomento che continuerà a rimanere all’ordine del giorno”.


Al centro dello scontro tra i vari paesi che siedono al tavolo dell’Ecofin ci sono le regole per i gestori (europei e no) di hedge fund non stabiliti nella Ue ma in altre piazze (comprese quelle offshore). Un settore in cui gli interessi britannici fanno la parte del leone, ospitando la piazza di Londra tre quarti di questi fondi.

 

Per il Regno Unito è pertanto fondamentale il riconoscimento del passaporto europeo, la possibilità che l’autorizzazione in un solo paese permetta la commercializzazione dei fondi in tutta la Ue. L’idea che va per la maggiore all’Ecofin è quella di prevedere un passaporto solo per i gestori europei. Un punto che aveva urtato gli americani che avevano accusato la Ue di protezionismo.