Notizie Notizie Italia Nexi: pronta allo sbarco a Piazza Affari a 9 euro, capitalizzazione a 5,7 mld

Nexi: pronta allo sbarco a Piazza Affari a 9 euro, capitalizzazione a 5,7 mld

12 Aprile 2019 10:18

Nexi, quella che è stata definita da più parti una delle maggiori Ipo 2019 a Piazza Affari, arriverà in Borsa a 9 euro per azione. L’ufficializazione è arrivata stamattina, con la società attiva nella gestione dei pagamenti nata dall’Istituto Centrale delle Banche Popolari (Icbpi) e da CartaSì, controllata dai tre fondi Advent, Bain Capital e Clessidra, che ha annunciato che al termine del collocamento il prezzo di offerta è stato fissato appunto a quota 9 euro per azione.

Si tratta del valore minimo della forchetta ristretta di 9-9,5 euro a cui venivano raccolti gli ordini negli ultimi giorni dell’offerta. La forchetta iniziale indicata a marzo oscillava, infatti, tra un minimo di 8,5 e un massimo di 10,35 euro ad azione.  La tabella di marcia è al momento confermata, con il debutto in Borsa previsto per martedì 16 aprile. Le ultime principali tappe (Approfondisci qui).

 

Alcuni numeri: flottante del 35,6% per 223 milioni di azioni per un valore di 2 mld
Sulla base del prezzo fissato, la capitalizzazione per lo sbarco in Borsa di Nexi è pari a 5,7 miliardi comprensivi dell’aumento di capitale di 700 milioni, con un enterprise value di 7,3 miliardi. Per la società guidata da Paolo Bertoluzzo il flottante sarà pari a 35,6% del capitale sociale, incrementabile fino a 40,9% a seguito dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe, con un ricavato complessivo dell’offerta pari a 2.011 milioni – sempre al netto dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe.
Sono state collocate 223.405.054 azioni, di cui: 125 milioni di azioni da parte di Mercury UK Holdco (società controllata dai fondi di private equity Advent, Bain Capital e Clessidra), 20.627.277 azioni da parte dei soci bancari (Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca di Cividale, Credito Valtellinese e Iccrea Banca) e infine 77.777.777 azioni derivanti da un aumento di capitale di Nexi, con esclusione del diritto di opzione.

 

I grandi fondi fanno incetta
Nonostante lo scenario macroeconomico sia incerto (soprattutto per l’Europa), l’offerta ha riscontrato un forte interesse da tutta la comunità finanziaria nazionale e internazionale: sono arrivate richieste per 5,4 miliardi da più di 340 investitori da tutto il mondo. Un segnale importante è arrivato anche dalla componente italiana, con una partecipazione di più di 100 investitori nazionali. Un interesse che conferma l’attenzione riconosciuta alle prospettive dei pagamenti digitali in Italia e del ruolo e della rilevanza di Nexi nello sviluppo del settore.

Secondo quanto riporta “Il Sole 24 Ore“, per l’Ipo di Nexi sarebbero scesi in campo i big dell’asset management globale, come Blackrock, Vanguard, Fidelity, ma anche i gruppi europei come società del gruppo Credit Agricole, Julius Baer, Alliance Bernstein, Vontobel. Avrebbe preso parte anche un grand fondo sovrano asiatico. Per l’Italia, tra le sgr, i nomi indicati dal quotidiano finanziario sono Fideuram, Pioneer, Kairos, Mediolanum, ma anche Generali.