Natale: Confcommercio, le tasse costringono le famiglie a spendere meno
Il Natale è ormai alle porte ma non sarà certo una festa per i consumi. E’ quanto sostiene la Confcommercio che, in un evento a Roma, ha fatto il punto della situazione sul peso delle tasse su consumi, tredicesime e propensione alla spesa per le festività natalizie. L’Ufficio Studi di Confcommercio ha calcolato che la tredicesima netta che andrà nelle tasche dei lavoratori sarà pari a 39,2 miliardi di euro, lo 0,9% in più rispetto al 2013. Un aumento che si annulla con Ici/Imu/Tari, canone Rai e tasse automobilistiche che faranno lievitare le spese a 9,5 miliardi di euro (+18%).
La tredicesima disponibile per i consumi si abbassa dunque a 29,7 miliardi, il 3,6% in meno dell’anno scorso, e quella effettivamente destinata ai consumi sarà di 28 miliardi (41 euro in meno). Di conseguenza, spiega la Confcommercio, scende anche la propensione agli acquisti all’85,2% dal precedente 85,8%. Mancano i veri sintomi di ripresa della domanda delle famiglie, i cui livelli sono del 12% inferiori rispetto alla fine del 2007. “La fase di recessione-stagnazione che ha caratterizzato gran parte del 2014, non sembra dunque destinata a mutare radicalmente nei prossimi mesi”, spiega l’associazione.
“Redditi al palo, fiducia in calo, ripresa incerta e faticosa e tasse ancora troppo alte rischiano di congelare i consumi anche per questo Natale“, spiega Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, secondo cui il carico fiscale di dicembre neutralizza l’effetto positivo del bonus 80 euro e la crescita delle tredicesime: “le tasse si portano via circa 1 miliardo e 400 milioni di potenziali acquisti”.