Notizie Notizie Italia Saipem: con stop South Stream a rischio ricavi per 1,25 miliardi di euro, 2015 ancora in salita

Saipem: con stop South Stream a rischio ricavi per 1,25 miliardi di euro, 2015 ancora in salita

3 Dicembre 2014 09:10

Saipem inizia a tirare le somme sugli impatti dello stop al progetto South Stream, il gasdotto che doveva collegare la penisola di Crimea con la Bulgaria per trasportare il gas russo in Europa. “Tutte le clausole contrattuali non ci consentirebbero di avere gli stessi risultati che conseguiremmo se si svolgesse il progetto. Ad ogni modo, se si arrivasse allo stop, per Saipem ci sarebbe un ricavo mancante di 1,25 miliardi di euro nel 2015“, ha dichiarato l’Ad di Saipem, Umberto Vergine, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. Saipem aveva vinto la gara per la costruzione della prima linea del gasdotto: un contratto da 2,4 miliardi di euro per realizzare e posare i tubi sui fondali del Mar Nero.
 
La marcia indietro è stata annunciata direttamente da Vladimir Putin, che ha attaccato l’atteggiamento poco collaborativo della Bulgaria e della Commissione Europea. La pipeline avrebbe dovuto raggiungere una lunghezza di 931 chilometri per trasportare 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno. “E’ un progetto importante e uno stop si tradurrebbe in una carenza di margini significativa e in un fermo delle navi con relativo costo”, ha dichiarato l’Ad Umberto Vergine al quotidiano di Confindustria.

Lo stop al South Stream è l’ennesima tegola per Saipem dopo i profit warning i serie e il crollo delle quotazioni del petrolio. “Il 2015 doveva essere l’anno in cui consolidare la performance e, invece, la strada sarà ancora in salita. Se poi consideriamo anche il calo del prezzo del greggio, l’impatto di questi fattori non sarà marginale”, ha affermato Vergine.
 
Anche gli analisti hanno già iniziato a fare i loro calcoli sul mancato apporto del South Stream ai conti di Saipem. Per Equita la notizia è chiaramente negativa e riduce la visibilità sulle stime per il periodo 2015-2016. Gli esperti della sim milanese incorporavano per il biennio un contributo di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 950 milioni per il 2016 dal South Stream. Secondo gli analisti di Goldman Sachs il progetto russo avrebbe contribuito al 37% del risultato operativo.