Nasdaq: il punto tecnico dopo ‘Black Monday’. Tra i fattori da monitorare: trimestrali tech e mosse Buffett
La prima settimana doi agosto è stata sulle montagne russe per l’indice Nasdaq, il quale tenta un rimbalzo dopo i crolli nelle sedute di inizio agosto, culminati con il -2,96% della seduta di lunedì 5 agosto. Ma quale è il quadro grafico?
Reazione che necessita tuttavia delle conferme sulle aree chiave di prezzo, anche per far fronte alle recenti notizie che sono giunte dalla stagione degli utili ma anche da Omaha, dove Warren Buffet ha comunicato tagli sulla posizione di Apple, con ripercussioni sull’indice Usa. Correnti in acquisto e vendita che ancora rimangono poco definite e forza dello yen che ha apportato un importante contribuito alla discesa dell’ultimo periodo invalidando le dinamiche del cosiddetto “carry-trade“.
Discesa ed incertezza: pesano trimestrali tech (poco convincenti), ma anche i tagli di Buffett
Anche il Nasdaq è finito sotto i riflettori per i forti cali subiti nel corso dell’ultima ottava, riflettendo la crescente incertezza nel mercato tecnologico. Questo ribasso può essere attribuito ad una serie di fattori, tra i quali le recenti trimestrali di alcuni titoli del club dei Magnifici 7 che non hanno convinto pienamente gli investitori che si sono posti alcune domande soprattutto sul tema della crescita incessante dell’AI (uno dei motori principali dell’esplosione dei titoli tech).
Non è stata accolta bene anche la notizia del taglio in portafoglio di una significativa quota delle posizioni Apple da parte di Warren Buffett e la recente forza mostrata dallo yen rispetto al dollaro. La forte vendita di azioni della Mela dai portafogli di Berkshire Hathaway ha suscitato forte scalpore ed un potenziale effetto domino sul mercato, sebbene le motivazioni ufficiali risiedano principalmente per ragioni fiscali. Correnti di vendita che sono incrementate sul titolo di Apple stesso ma sull’intero settore, alimentando così il forte crollo delle ultime sedute.
Elevata pressione sul Nasdaq derivante anche dall’incertezza sui tassi di interesse e dalla forza dello yen rispetto al dollaro. Una forza relativa più forte dello yen rende più costoso per gli investitori giapponesi investire in attività denominate in dollari, inducendoli a riconsiderare i rischi associati agli investimenti in valuta estera. Il “carry-trade“, strategia di investimento che sfrutta le differenze nei tassi di interesse tra due valute, in questo caso prendendo a prestito yen per investirli successivamente in attività denominate in dollari, ha smesso di funzionare sulla scia dei timori di recessione dell’economia USA e della decisione di aumentare i tassi di interesse (per la seconda volta quest’anno) da parte della Banca Centrale giapponese.
Analisi grafica dell’indice Nasdaq
Sedute movimentate nell’ultimo periodo a causa di shock che hanno influenzato l’intero mercato, ma soprattutto che hanno gettato alcune ombre sul mondo del Tech. Indice Nasdaq che ha toccato i minimi a tre mesi, salvo poi rimbalzare e tentare un nuovo rientro nel trend positivo di medio periodo. Performance che da inizio anno si rivela comunque positiva con un +7% circa nonostante la correzione dell’ultimo mese abbia registrato un -15% dai punti di vertice.
Grafico ricco di spunti operativi che possono aiutare a gestire le emozioni sui mercati nei momenti di elevata volatilità ed incertezza e non cadere nella trappola del ‘panic selling’. In primo luogo, si noti la tendenza di lungo periodo è ancora fortemente positiva, pertanto nell’ottica investing siamo ancora ben distanti da un’inversione di tendenza. Caso diverso invece per gli operatori interessati ad un’ottica di più breve periodo, come nel trading; in questo caso infatti si segnala la presenza di qualche scricchiolio che lascia intendere la presenza di debolezza nel trend. In primis, la trendline (in blu) di breve periodo è stata testata in un paio di occasioni e successivamente confermata con una rottura al ribasso. Questo ha generato la successiva discesa verso la seconda trendline, anch’essa confermata in rottura ribassista. Il movimento è stato condizionato dalla presenza di un testa e spalle, importante pattern di inversione. La conferma della presenza è data dai volumi in calo e dalla rottura della neckline coincidente con il supporto statico (in giallo) in area $ 19.472,50, portando il prezzo – e centrando il primo target price – a quota $ 18.254,10. La proiezione ribassista ha inoltre portato il prezzo anche al raggiungimento del secondo target in area $ 17.500,10. Il prezzo ha tuttavia tentato un rimbalzo ma che, senza un’ulteriore conferma sopra la resistenza statica (in giallo) in area $ 18.464,70, non gode di elevata significatività rispetto al movimento correttivo.
Sul grafico del RSI a 14 periodi si evidenzia un contesto coerente con il grafico della serie storica dei prezzi. In questo caso il focus principale viene posto sulla resistenza statica (in viola) momentaneamente non ancora testata. Un’eventuale segnale significativo per il rimbalzo del prezzo può giungere dalla rottura e successiva conferma al di sopra di questo livello.
È ancora elevata l’incertezza che caratterizza questa fase di mercato ed in particolare il settore Tech. Per evitare sorprese, è pertanto consigliabile operare solamente alla conferma di eventuali segnali sui livelli chiave senza dimenticare di aggiungere uno stop loss operativo qualora il mercato subisca ulteriori forti turbolenze.