Utili 2024, cedola e Ops Mediobanca: Piazza Affari attende al varco Mps

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La stagione delle trimestrali entra nel vivo anche a Piazza Affari. Oggi è il turno di Intesa Sanpaolo, ma nel breve volgere di una settimana a svelare i conti 2024 saranno tutte le big bancarie del listino milanese.
Lovaglio atteso al varco sull’Ops Mediobanca
Tra gli osservati speciali spicca Banca Mps, entrata di prepotenza nel risiko in atto con l’Offerta pubblica di scambio (Ops) da 13,3 miliardi lanciata lo scorso 24 gennaio su Mediobanca. E proprio la proposta di aggregazione con piazzetta Cuccia sarà con ogni probabilità il tema su cui inevitabilmente l’ad Luigi Lovaglio sarà chiamato a offrire nuovi dettagli a margine della presentazione dei conti 2024. Lunedì 10 toccherà alla preda Mediobanca diffondere i conti (nel suo caso il 1° semestre dell’esercizio 2024-25) e anche qui il ceo Alberto Nagel difficilmente si sottrarrà a fare commenti sull’Ops avanzata da Mps e che la merchant bank milanese ha subito definito “ostile e distruttiva di valore”.
Mps verso un 2024 con utili in crescita
Rocca Salimbeni diffonderà i conti giovedì 6 prima dell’apertura dei mercati con successiva conference call alle ore 9. Il 2024 dovrebbe essersi chiuso con un importante balzo dei profitti. Lovaglio a margine dei conti del terzo trimestre aveva indicato un obiettivo di utile prima delle imposte in area 1,3-1,4 miliardi per l’intero 2024 che aprirebbe la strada a un ricco dividendo di oltre 1 miliardo.
Il consensus Bloomberg indica ricavi per 962,7 milioni nel quarto trimestre, in calo rispetto agli 1,01 miliardi del trimestre precedente. L’Eps rettificato è visto a 0,21 euro, mentre l’utile netto rettificato a 291 milioni. Da monitorare la traiettoria del margine d’interesse alla luce dei tagli dei tassi apportati dalla Bce nel corso degli ultimi mesi.
L’istituto senese nei primi nove mesi dell’anno ha riportato un utile netto di 1,57 miliardi, in crescita del 68,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, con risultato operativo lordo salito del 13,7% a 1,65 miliardi, grazie a ricavi cresciuti dell’8,3% a 3,04 miliardi, con il contributo sia del margine di interesse (+4,7%) che delle commissioni (+10,7%), spinte soprattutto dal wealth management (+19,6%).
Mps vanta una forte spinta dai crediti fiscali (Dta), pari a 469,5 milioni nei nove mesi dell’anno, anziché pagare imposte.
La view degli analisti sul titolo
Mps presenta un saldo in Borsa da inizio negativo del 7% dovuto principalmente alla reazione negativa del mercato all’Ops su Mediobanca. Tra gli analisti prevalgono leggermente i buy sul titolo (54,5% del totale), rispetto agli hold (36,4%), mentre solo un analisti (9,1%) dice sell. Il prezzo obiettivo medio è di 7,39 euro, con quindi un upside potenziale del 17% circa.
Tra i più positivi sul titolo spicca Barclays che indica un prezzo obiettivo a 8 euro con rating overweight confermato anche dopo il lancio dell’Ops su Mediobanca in quanto vedono “spazio per un ritorno del capitale in tutti gli scenari”. Considerando la complementarità dei business delle due entità, la casa d’affari britannica ritiene che i driver per la creazione di valore e in generale la strategia di Mps su Mediobanca non appaiono ancora chiari. “L’uso delle Dta di Mps potrebbe accelerare, e la capacità di distribuzione del capitale potrebbe migliorare dando vita a un’entità più grande – spiegano da Barclays – ma Mps potrebbe ottenere questo obiettivo con qualsiasi target” (su cui le sinergie potrebbero essere più evidenti)”.