Mps svetta a Piazza Affari, forte interesse di fondi e soci privati. Arriva Profumo?
Il Monte dei Paschi sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua storia ultracentenaria. L’attesa per il responso ufficiale dell’EBA, la Fondazione pronta a diluirsi pur rimanendo azionista di riferimento, l’addio del presidente Giuseppe Mussari: tanti i temi caldi che incombono su Siena. A Piazza Affari il titolo sovraperforma in modo deciso l’indice di riferimento Ftse Mib, mostrando un balzo del 4,70% a 0,377 euro, grazie alle voci del forte interesse da parte di soci privati e di fondi di private equity per il 15% dell’istituto messo in vendita dalla Fondazione Mps.
Due le ipotesi che circolano con insistenza sulla stampa. Secondo il Sole 24 Ore la Fondazione potrebbe cedere l’8% di Rocca Salimbeni a soci privati entro la prossima settimana. La quota in mano a Palazzo Sansedoni scenderebbe così al 41% dall’attuale 49% e, in un primo momento, non interverrebbero né Clessidra né Equinox. Il Corriere della Sera scrive invece che i due fondi di private equity sarebbero pronti a rilevare l’8% ciascuno dalla Fondazione prima del prossimo 7 aprile, termine ultimo per presentare le liste per il rinnovo del Cda.
Ma non è tutto. Per La Stampa, invece, Clessidra, il fondo guidato da Claudio Sposito, sarebbe in vantaggio rispetto alla Equinox di Salvatore Mancuso. L’unica cosa certa è che le trattative proseguono frenetiche tra la Fondazione e i potenziali acquirenti, visto che a metà marzo scade la moratoria concessa all’ente toscano dalle 12 banche creditrici.
L’altra grande novità per il Monte dei Paschi riguarda il probabile arrivo di Alessandro Profumo alla presidenza dell’istituto. L’ex numero uno di Unicredit andrebbe quindi a sostituire Giuseppe Mussari, in scadenza con l’assemblea del prossimo 27 aprile, e ad affiancare il neo direttore generale, Fabrizio Viola. Secondo La Stampa, l’incognita per l’arrivo di Profumo è legata all’esito dell’indagine della procura milanese sul caso Brontos e a qualche perplessità circolata in alcuni ambienti della Fondazione Mps.
“La situazione resta molto fluida”, scrive Equita nella nota odierna ma “il catalyst resta la decisione sull’EBA sul piano della banca per compensare il deficit patrimoniale legato agli stress test”. Gli analisti della sim milanese ritengono improbabile, almeno nel breve termine, una nuova richiesta di aumento di capitale e “non escludiamo che l’EBA conceda più tempo per attuare il piano di deleveraging in modo da permettere che tutte le azioni previste vengano completate”.