Monti a Piazza Affari: a marzo riforma del lavoro, venerdì il fisco. Ok Tobin Tax su scala europea
É un Mario Monti a tutto campo quello che si presenta a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana. Il premier, nell’incontro con il gotha della finanza, ha parlato soprattutto delle nuove riforme sul tavolo del Governo, senza però tralasciare l’attuale situazione europea. Due i temi caldi che si trovano in questo momento sul tavolo dell’esecutivo: la semplificazione fiscale e la riforma del mercato del lavoro. Venerdì il Consiglio dei Ministri varerà il primo pacchetto sul fisco con l’obiettivo, ha spiegato Monti, di “far affluire ai contribuenti onesti il gettito della lotta all’evasione”. Il punto principale, secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, riguarda la riduzione della prima aliquota Irpef al 20% dal 23%, ovvero quella applicata ai redditi compresi tra i 7 e i 15 mila euro lordi.
L’altro grande tema che il Governo dovrà affrontare nelle prossime settimane è la riforma del mercato del lavoro. Entro marzo, assicura Monti, sarà fatta con o senza l’accordo delle parti sociali. Il premier si è poi soffermato sul decreto liberalizzazioni che secondo i calcoli dell’Ocse potrebbe avere un impatto positivo sul Pil italiano pari al 3,5% nell’arco del prossimo decennio. Il premier ha dichiarato che “il nostro Governo ha ritenuto opportuno confermare l’obiettivo al 2013 del pareggio di bilancio”, ma per centrare il traguardo non sarà necessaria un’altra manovra perché “abbiamo incorporato margini di prudenza in tutte le nostre previsioni”.
Sullo sfondo resta la delicata situazione dell’Eurozona, anche se Mario Monti ha sottolineato come il suo esecutivo “abbia cercato di togliere l’Italia dalla lista dei problemi in Europa”. L’Italia è infatti vista in modo diverso rispetto a pochi mesi fa e la cartina di tornasole è la discesa dello spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco, che in questo momento si attesta poco sopra quota 350 punti base. Ora, però, l’Italia ha bisogno di crescita, “ma non può crescere da sola”. In questa direzione, oggi a Bruxelles Monti ed altri 7-8 leader europei presenteranno una lettera a Van Rompuy e Barroso con le loro ricette per la crescita da portare nel Consiglio Europeo del prossimo 1° marzo.
Prima di volare nella capitale belga, il premier si è soffermato anche sul “fiscal compact”, che è “stato voluto principalmente dalla Germania e dalla Banca centrale europea”. L’Italia è rimasta soddisfatta delle ultime modifiche, “ma è importante che adesso non sia più sul tavolo”. Monti non poteva non parlare anche della Borsa perché “una piazza finanziaria con un elevato numero di società quotate può offrire un sostegno decisivo alla crescita”. Il problema principale, come emerso dalle domande degli operatori, è rappresentato dalle dimensioni ridotte delle piccole-medie imprese italiane, che fanno fatica ad attirare capitali sul mercato. Monti ha poi confermato il suo appoggio all’idea di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta “Tobin Tax”, ma solo se applicata su scala europea. Infine, nonostante non sia nell’immediata agenda del Governo una riforma della Consob, il premier ha sottolineato l’importanza di avere autorità garanti forti e indipendenti.