Notizie Notizie Italia Mps: stime utili, NII, ricavi del I trimestre 2025. Siena guarda a mossa Mediobanca su Banca Generali

Mps: stime utili, NII, ricavi del I trimestre 2025. Siena guarda a mossa Mediobanca su Banca Generali

28 Aprile 2025 16:07

Mentre il risiko bancario ha subito oggi un’ulteriore accelerazione (con l’Ops di Mediobanca su Banca Generali)il mercato guarda anche alla stagione degli utili che la settimana prossima vedrà sfilare le big bank italiane. Da Intesa Sanpaolo a UniCredit da Bper Banca a Banco Bpm. Anche Mps-Monte dei Paschi di Siena, la banca senese guidata dal ceo Luigi Lovaglio, sarà impegnata nella pubblicazione dei conti trimestrali. Il Consiglio di amministrazione del Monte di Stato si riunirà il prossimo 8 maggio per esaminare i risultati del primo trimestre 2025 (con la presentazione ufficiale il giorno successivo, ovvero il 9 maggio).

Test conti che arriva mentre proprio oggi c’è stata un’ulteriore accelerazione del risiko bancario italiano, con l’Ops lanciata da Mediobanca su Banca Generali che coinvolge anche il gruppo guidato da Lovaglio che lo scorso gennaio ha annunciato a sua volta l’Ops su piazzetta Cuccia.

Vediamo le attese degli analisti sui conti in arrivo a maggio.

Mps e le stime su NII, utili e fatturato

In attesa dei conti relativi al primo trimestre del 2025, gli analisti hanno snocciolato le loro previsioni. Osservato speciale, come sempre il NII (margine netto di interesse) dopo i tagli dei tassi da parte della Banca centrale europea (tre le sforbiciate annunciate nel corso del 2025). Secondo gli analisti interpellati da Bloomberg, i ricavi dovrebbero attestarsi a 977,33 milioni di euro e l’utile netto rettificato dovrebbe attestarsi a 361,5 milioni.

Ci aspettiamo una dinamica complessivamente analoga a quella settoriale, caratterizzata da NII in progressivo calo (per effetto tassi e calendario) ma ancora sostenuto, commissioni in crescita low/mid single digit, costi operativi in modesto incremento principalmente sul fronte dei costi del personale, e costo del rischio ancora basso in assenza di tangibili segnali di deterioramento dell’asset quality”. Sono queste le attese in sintesi degli analisti di Equita Sim che conferma la raccomandazione hold sulla banca senese.

Nel dettaglio, gli esperti stimano un margine netto di interesse di 560 milioni di euro (in flessione del 5% su base trimestrale e del 5% su base annua) e i ricavi totali sono attesi 986 milioni (-1% t/t, -3% a/a). L’utile operativo è invece visto a 513 milioni, con una flessione dell’1% rispetto al trimestre precedente e un -17% rispetto all’analogo periodo del 2024. Equita si attende che Mps “ribadisca le indicazioni sul 2025 (standalone), con NII atteso in calo high single digit, commissioni in crescita, costi in leggero miglioramento e CoR in riduzione, con complessivamente un utile pre tasse stabile su base annua (indicazione a cui noi siamo allineati)”.

Colpo a sorpresa nel risiko: Ops Mediobanca su Banca Generali

Il 2025 è senza dubbio l’anno del risiko bancario a Piazza Affari, con i principali istituti italiani protagonisti. Anche Mps ha fatto la sua mossa lo scorso gennaio, lanciando un’Ops su Mediobanca da 13,3 miliardi di euro (offerta fin dal primo momento rigettata). Un’operazione unica per il fittissimo intreccio azionario che vede in campo per Mps (il Tesoro italiano con una quota scesa di recente all’11,731%, ma anche Delfin e l’imprenditore romano Gaetano Caltagirone) e per piazzetta Cuccia (la holding ella famiglia Del Vecchio con una quota del 19,8%, Caltagirone al 7,4%, Blackrock al 3,5%, Mediolanum al 3,5%).

La banca milanese guidata da Nagel, che è tra i maggiori azionisti di Generali con il 13,1% (oltre al gruppo Del Vecchio al 9,93% e Gruppo Caltagirone al 6,92%, poi Unicredit al 5,27% e Benetton al 4,8%), è passata all’attacco e ha aggiunto un nuovo tassello nel risiko con l’Ops su Banca Generali.

L’operazione – dal valore complessivo di 6,3 miliardi di euro – prevede il pagamento del corrispettivo con azioni di Assicurazioni Generali oggi detenute da Mediobanca, con un rapporto di concambio pari a 1,7 azioni di Assicurazioni Generali per ogni azione di Banca Generali. L’offerta comporta un prezzo implicito pari a 54,17 euro per azione, con un premio dell’11,4% circa sull’ultimo prezzo di mercato precedente l’annuncio (9,3% sulla media dell’ultimo mese e 6,5% sulla media degli ultimi tre mesi).

Mediobanca (affiancata da Equita in qualità di financial advisor)punta a trasformare il Gruppo in un leader di mercato a livello europeo nel Wealth Management per attivi in gestione, ricavi e capacità di crescita, capitalizzando così l’elevata complementarità tra le due realtà, la qualità di Banca Generali e la possibilità di creare valore per tutti i portatori di interesse coinvolti.  L’offerta è condizionata all’approvazione dell’assemblea ordinaria di Mediobanca (in calendario il prossimo 16 giugno), all’ottenimento di una quota minima del 50% più una azione di Banca Generali, alle relative autorizzazioni regolamentari e all’avveramento delle condizioni stabilite.

Mediobanca punta così a rafforzare significativamente il proprio posizionamento nella gestione del risparmio, un settore a maggiore redditività rispetto al tradizionale credito bancario, come ha ricordato il ceo Alberto Nagel che ha definito tale mossa come “offensiva”.

La mossa di Piazzetta Cuccia è una risposta diretta alla scalata ostile di MPS, sostenuta da Caltagirone e Delfin, che aveva puntato su Mediobanca proprio per la sua quota in Generali. Privando la banca senese di questa motivazione, l’Ops rischia di depotenziare l’interesse di Mps e di indebolire la strategia di Caltagirone di rafforzare la presa su Generali, dopo che la sua lista ha ottenuto solo tre consiglieri nel nuovo cda della compagnia triestina, contro i dieci della lista Mediobanca. Con questa mossa, Mediobanca dimostra di saper giocare d’anticipo, ridefinendo le regole del gioco e costringendo gli avversari a rivedere strategie e alleanze”, commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro.

È evidente che l’operazione strutturata in questo modo lascia molti sospetti che possa essere una manovra difensiva per proteggersi dall’Ops di Banca Mps su Mediobanca. Acquisendo una realtà strategica come Banca Generali, Mediobanca aumenterebbe la propria dimensione, complessità e valore strategico, rendendosi un obiettivo molto meno contendibile e più difficile da scalare senza un accordo amichevole. Inoltre, attraverso l’operazione Mediobanca perderebbe la quota in Generali, a nostro avviso, il vero obiettivo finale dell’offerta di Banca Mps”, segnala, invece, Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia.