Mps: si chiude la conversione dei bond subordinati, Tesoro in allerta
Mps chiude oggi la conversione dei bond subordinati, l’elemento fondamentale per la realizzazione del piano di ristrutturazione da 5 miliardi di euro. In serata si saprà in modo preliminare quanti dei 4,3 miliardi di euro di subordinati hanno aderito alla conversione. Difficile fare previsioni. La certezza è che il Fresh non è rientrato tra i titoli soggetti alla conversione e che Generali ha deciso che aderirà all’operazione con i suoi 400 milioni circa di obbligazioni del Monte detenute in portafoglio.
Per il resto siamo ancora nel campo delle ipotesi. Il grosso delle obbligazioni subordinate di Mps è rappresentata dal titolo Upper Tier 2018 scadenza maggio 2018, 2,2 miliardi di euro piazzati agli sportelli della banca nel 2008 con tagli minimi da 1.000 euro per finanziare l’acquisizione di Antonveneta. Da questo titolo dovrebbe arrivare un supporto scarsissimo all’operazione.
Il resto dovrà arrivare dai titoli Lower Tier 2 e dai perpetual, poi si aprirà un fine settimana intenso per il futuro della banca senese. Il mercato sta aspettando il famoso “anchor investor” e questo weekend, nel bene o nel male, potrebbe rappresentare la svolta. La stampa nazionale parla di un’offerta non vincolante in arrivo dal fondo del Qatar, anche se su questo punto resta molto scettismo anche all’interno della banca.
In tutto questo è scattata l’allerta al Tesoro, oggi primo azionista del Montepaschi con una quota del 4%. Già in settimana il Cfo del Monte, Francesco Mele, aveva dichiarato che in caso fallisse l’operazione non sarebbe da escludere la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato. In tutto ciò domenica è in programma il referendum costituzionale, percepito dagli investitori internazionali come un vero e proprio test per la stabilità del Paese.