Notizie Notizie Italia Mps pronta allo sprint su Mediobanca: rilancio possibile e due possibili scenari in base a adesioni all’Ops

Mps pronta allo sprint su Mediobanca: rilancio possibile e due possibili scenari in base a adesioni all’Ops

17 Giugno 2025 09:45

Slittata in avanti di tre mesi l’assemblea di Mediobanca su Banca Generali, i riflettori del risiko bancario si sono subito riversati sull’altra operazione intrecciata a doppio filo, ossia l’Ops di Mps sulla stessa Mediobanca. Rocca Salimbeni conta di far partire l’offerta già entro la prima decade di luglio.

Ops su Mediobanca, Siena punta a partire entro il 10 luglio

Per partire a Mps manca ancora il semaforo verde della Banca centrale europea, che potrebbe materializzarsi verso metà della prossima settimana. Un iter autorizzativo che, senza l’Ops di Mediobanca su Banca Generali, potrebbe adesso essere più semplice in quanto non deve tenere conto di eventuali acquisizioni in corso d’opera. A stretto giro poi dovrebbe arrivare anche il via libera della Consob (nei cinque giorni successivi all’ok Bce).

Se i tempi saranno rispettati e ipotizzando un’offerta di scambio “lunga”, ossia fino a 40 giorni di Borsa aperta, l’operazione si chiuderebbe entro metà di settembre, prima dell’assemblea Mediobanca del 25 settembre che diverrebbe di fatto un passaggio inutile. Infatti a quel punto, se Siena avrà conquistato il salotto buono della finanza, il progetto su Banca Generali sarebbe sorpassato dagli eventi andando quindi a decadere; di contro, se Mps fallisse l’assalto a Mediobanca la prima conseguenza è che il paletto della passivity rule svanirebbe e quindi Nagel potrebbe procedere con l’Ops su Banca Generali senza chiedere il permesso ai soci. In una lettera ai dipendenti, Alberto Nagel ha però ribadito l’intenzione di continuare “a lavorare per questo importante progetto” confermando l’obiettivo di arrivare sul mercato con l’offerta per Banca Generali entro ottobre.

Lovaglio e la soglia del 50%+1

L’istituto guidato da Luigi Lovaglio vuole chiudere la pratica piazzetta Cuccia e punta al 66,7% della merchant bank, anche se la metà più uno del capitale appare la vera soglia spartiacque. Per far scattare le Dta la banca senese dovrà avere almeno la metà del capitale, in caso contrario verrebbero meno gli 1,2 miliardi di euro di valore che rappresentano il plus più importante dell’operazione per gli azionisti di Mediobanca.

L’altra eventualità, ossia se le adesioni si fermano tra il 35 e il 50%, darebbe comunque a Mps il controllo dell’assemblea ordinaria e quindi la possibilità di far fuori l’attuale board e porre quindi fine all’era Nagel.

Il Monte e la possibilità del rilancio in corso d’opera

Il corposo fronte degli azionisti di piazzetta Cuccia pronti a votare contro o astenersi sull’Ops lanciata su Banca Generali – vero motivo dietro al rinvio dell’assemblea deciso all’ultimo istante dal cda di Mediobanca – fa capire che i numeri per un successo dell’Ops di Siena ci sono. Sul quotidiani di oggi la conta arriva a un corposo 40% di soci di Piazzetta Cuccia che scambieranno le loro azioni con quelle del Monte.

Stando alla chiusura di ieri, lo sconto dell’offerta si è mantenuto al 7,5% circa, un valore comunque dimezzato rispetto a gennaio quando l’Ops fu annunciata. Come accenna oggi il Corriere, sul mercato c’è ancora la convinzione che per mandare la palla in porta Mps possa mettere in campo dopo giorni prima della chiusura dell’Ops l’aggiunta di una componente cash.