Notizie Notizie Italia Boom dei Btp people: ma con mini spread e tagli Bce il bengodi finirà? Occhio a riflessi guerra Israele-Iran

Boom dei Btp people: ma con mini spread e tagli Bce il bengodi finirà? Occhio a riflessi guerra Israele-Iran

16 Giugno 2025 10:33

Gli italiani fanno il pieno di Btp. Dal rapporto stilato dalla divisione Analisi & Ricerche della Fabi emerge un boom di richieste di titoli di Stato da parte degli italiani che a fine 2024 evidenziavano una ricchezza finanziaria per la prima volta sopra il muro dei 6mila miliardi.

Report Fabi: oltre 6mila miliardi nei salvadanai degli italiani

Tra conti correnti, titoli, azioni, fondi comuni e assicurazioni, i salvadanai finanziari degli italiani hanno toccato quota 6.030 miliardi, in aumento di oltre 249 miliardi rispetto al 2023, pari a una crescita del 4,3%. Se si considera la variazione dal periodo “pre pandemia” ovvero dal 2019, l’ammontare complessivo è di 1.367 miliardi (+29,3%). Il dato più significativo riguarda i fondi comuni d’investimento, che nel 2024, rispetto ai 12 mesi precedenti, registrano un balzo del +17,6%: da 722 miliardi a quasi 850 miliardi. Come detto, molto forte anche l’incremento registrato nel comparto dei titoli di Stato e obbligazioni: bot e btp, complice il successo delle ultime emissioni retail e il rialzo dei tassi nei mesi passati, salgono da 431 a 493 miliardi, con un incremento del 14,3% pari a 62 miliardi in più in un solo anno.

Più contenuto, ma comunque positivo, l’aumento nel comparto delle polizze assicurative (+4,3%), che tornano sopra quota 1.130 miliardi, recuperando terreno dopo anni di andamento incerto. Cresce il valore delle azioni detenute dalle famiglie: da 1.738 a 1.755 miliardi (+0,94%), un incremento di circa 17 miliardi, apparentemente modesto, ma significativo, segno che la Borsa ha tenuto nonostante la volatilità. Sul fronte della liquidità, conti correnti e depositi registrano una leggera crescita (+1,02%), attestandosi a 1.593 miliardi. Il dato, pur in aumento, è molto più contenuto rispetto agli anni della pandemia, quando la liquidità parcheggiata era esplosa per effetto dell’incertezza e dei consumi ridotti.

I perché della corsa ai Btp

Italiani quindi sempre più convinti acquirenti della carta tricolore. “Un ritorno di fiamma, in particolare per la finanza pubblica, che conferma l’attrattività del debito italiano per le famiglie, anche grazie ai rendimenti più alti e a formule di risparmio dedicate ai piccoli investitori”, si legge nel report diffuso dalla maggiore associazione dei sindacati bancari.

Il balzo del 14,3% nel reddito fisso, passato da 431 miliardi a 493 miliardi di euro, è stato trainato dai titoli a medio-lungo termine (+60 miliardi di euro), con uno spostamento in salita da 398 a 458 miliardi, pari ad un +15,1%, mentre i titoli a breve termine per i quali la crescita supera 1,5 miliardi di euro, passano da 32,9 miliardi ad una cifra di 34,6 miliardi, pari al 4,8% di risalita. Se i btp e agli altri titoli emessi dallo Stato italiano fanno da protagonisti, salendo da 272 miliardi di euro a 309 miliardi di euro, con un aumento di 37,8 miliardi, ovvero una crescita dell’13,9%, sale anche la fiducia verso il comparto non italiano. In un’ottica di diversificazione finanziaria globale, aumentano, infatti, anche i titoli esteri nel portafoglio finanziario delle famiglie italiane, passando da 95,6 miliardi a 106,7 miliardi di euro per la componente a medio-lungo termine, e da 2,2 miliardi a 2,6 miliardi di euro per la quota a più breve termine. I titoli bancari, infine, passano da 44,7 miliardi a fine 2023 a 53,3 miliardi (+8,5 miliardi, pari ad una crescita de +19,1%).

Conflitto Iran-Israele, cosa cambia per i Btp?

L’attacco di Israele all’Iran non ha cambiato per il momento l’impostazione di fondo sull’obbligazionario. La prima reazione a caldo settimana scorsa è stata un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund che invece si è mantenuto abbastanza stabile e stamattina viaggia in area 95 punti base.

Lo spread BTP-Bund nelle ultime settimane è sceso significativamente sotto 100, toccando i minimi dal 2021, quando i tassi erano a zero e il QE in full swing, e a 4/5 bp dal minimo assoluto post Grande Crisi Finanziaria, nel 2015.

Ad oggi, come sottolineato nelle ultime settimane anche da grandi case d’affari quali Barclays e Goldman Sachs, la stabilità politica e il rigore sui conti pubblici dell’Italia, rendono l’opzione Btp molto più solida che in passato e un allargamento dello spread non appare all’ordine del giorno. Anche tra gli analisti c’è chi vede la strada spianata per una discesa in area 70-80. Le tensioni geopolitiche potrebbero in effetti contribuire a frenare la discesa dei rendimenti, ma questo potrebbe essere una sponda per gli investitori interessati a catturare yield ancora interessanti nonostante il dimezzamento del costo del denaro in Europa rispetto a un anno fa (tassi Bce passati dal 4 al 2%).

“I rendimenti complessivi del 3,5% circa dei BTP a 10 anni e del 4,3% dei BTP a 30 anni appaiono interessanti dal punto di vista del carry, in un momento in cui la traiettoria del deficit di bilancio dell’Italia è stata chiaramente la migliore all’interno dell’Eurozona negli ultimi anni”, ha rimarcato settimana scorsa Mohammed Kazmi, Chief Strategist & Senior Portfolio Manager di Union Bancaire Privée (UBP). “Inoltre – aggiunge l’esperto – anche se dovessimo assistere a delle fasi di ampliamento degli spread dei Btp, ci aspettiamo che la Bce adotti una politica più accomodante in tale scenario, contribuendo a contenere parte della volatilità dal punto di vista del rendimento totale”.