Notizie Notizie Italia Per Mps-Mediobanca il 35% può bastare, Lovaglio fa chiarezza su dta e sinergie. Bper alza la posta su Sondrio

Per Mps-Mediobanca il 35% può bastare, Lovaglio fa chiarezza su dta e sinergie. Bper alza la posta su Sondrio

4 Luglio 2025 09:42

Il risiko bancario non dorme mai. Dal prospetto informativo dell’Ops di Mps su Mediobanca emerge che all’istituto senese sarà sufficiente arrivare al 35% del capitale di piazzetta Cuccia. Una soglia minima ampiamente alla portata visto che due grandi soci di Mediobanca, Delfin e Caltagirone, sono anche azionisti di Mps e da soli vanno a garantire un 30% circa di adesioni. Intanto ieri sera Bper ha rivisto al rialzo l’offerta sulla Popolare di Sondrio.

Per il controllo di fatto basterà superare il 35%

L’offerta di Mps, che partirà il 14 luglio per concludersi l’8 settembre, ha come obiettivo il raggiungimento del 66,7% del capitale di Mediobanca, ma la banca guidata da Luigi Lovaglio ha subordinato l’efficacia dell’offerta a una soglia minima di adesione decisamente più bassa. I dettagli del documento di offerta indicano infatti una soglia minima pari al 35%. La scelta è frutto anche del via libera della Bce di settimana scorsa che non ha indicato alcuna condizione sulle soglie.

Un partecipazione compresa tra il 35 e il 50% è ritenuta da Mps “idonea a consentire all’offerente di ottenere il controllo di fatto, esercitando un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria di Mediobanca e incidendo sul generale indirizzo della gestione”.

Ma la soglia spartiacque è il 50%

Chiaramente per Mps il 35% è una sorta di ‘minimo sindacale’ per prendere il controllo di Mediobanca, ma l’obiettivo dichiarato è calamitare ben più adesioni. Anche perché nel caso rimanesse sotto il 50% non sarebbe possibile l’uso dei crediti fiscali di Siena (Dta)  sugli utili generati da Piazzetta Cuccia che rappresentano il plus più importante della scalata di Mps per gli azionisti di Mediobanca.

In particolare, Mps spiega nel prospetto come le sinergie e gli obiettivi strategici dell’offerta saranno comunque realizzabili anche sotto il 50% ma “con possibili variazioni e ritardi nella loro implementazione”, mentre non potrà essere accelerato l’utilizzo dei crediti fiscali facendoli valere anche sul bilancio di Mediobanca. I benefici delle Dta “saranno comunque conseguiti, ancorché in un arco temporale più lungo” fino al 2036, con un utilizzo annuo medio per 300 milioni anziché per i 500 milioni previsti con il superamento del 50%.

Lovaglio: “Sotto 50% l’utilizzo delle Dta confermato ma con tempi più estesi”

“Siamo certi di portare a termine l’operazione: con la soglia minima del 35% eserciteremmo comunque il controllo di fatto”, ribadisce Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, in un’intervista concessa al Sole 24 Ore. Il tesoretto dei benefici fiscali (Dta) scatterebbe però solo sopra il 50% di adesioni e qui Lovaglio puntualizza che l’operazione “si fa anzitutto per motivi industriali. Quindi, a prescindere dalle Dta, creeremo crescita e valore. Se supereremo il 50% delle adesioni, l’utilizzo dei 3 miliardi circa di Dta accelera, generando in sei anni un significativo beneficio di capitale per 500 milioni l’anno. Sotto al 50%, l’utilizzo delle Dta sarà comunque confermato, così come la generazione di sinergie, anche se entrambe su un orizzonte temporale più esteso”. “In ogni caso, anche al livello del 35% di adesioni, avremo una posizione di capitale forte, con un Cet1 pro-forma a fine 2025 sopra al 15 per cento”, precisa il banchiere lucano che si dice fiducioso del successo dell’Ops il cuo prezzo “è corretto perché è la creazione di valore di lungo termine che conta”.

La conta prima dell’avvio dell’Ops

Numeri alla mano Mps ha praticamente in cassaforte le adesioni di Delfin che detiene il 19,8% della merchant bank milanese, di Caltagirone (9,9%) e verosimilmente anche degli enti previdenziali (5% circa). Punto di domanda su cosa farà Edizione della famiglia Benetton (2,2%).

Tra le carte in mano di Mps c’è anche la possibilità post Ops di comprare il 5% l’anno di Mediobanca e salire ancora.

Settimana prossima la risposta del board di Mediobanca

Negli scorsi giorni Mediobanca ha presentato un’ istanza alla Consob chiedendo che il prospetto dettagli gli effetti su utili, dividendi e capitale regolamentare di Mps in caso di scenari di adesione inferiori al 50%. Settimana prossima il board di Mediobanca si riunirà il cda per la sua valutazione conclusiva sull’operazione, che tutto lascia intendere che sarà negativa. Settimana scorsa l’istituto ha ribadito che l’offerta di scambio di Mps risulta “priva di razionale industriale e finanziario ed è caratterizzata da evidenti elevati rischi di esecuzione”. L’istituto guidato da Alberto Nagel ritiene che tale combinazione non porta al rafforzamento in alcuno dei segmenti di attività di Mediobanca e presenta limitate sinergie da funding, cospicue dissinergie di ricavo e una sostanziale assenza di reali sinergie di costo.

Rilancio in corsa? Bper indica la strada

Ad oggi lo sconto tra il valore dell’offerta di Mps e la market cap di Mediobanca è intorno al 3,5%, ridottosi notevolmente nell’ultimo mese e mezzo dopo il rinvio dell’assemblea che il 24 giugno avrebbe dovuto dare il via libera all’Ops ‘difensiva’ su Banca Generali e recentemente con l’uscita di Banca Mediolanum, storico socio di piazzetta Cuccia, che ha ceduto sul mercato il suo 3,5%.

Siena ha dalla sua ancora la carta del rilancio in contanti, così come fatto ieri sera da Bper che ieri sera, abbastanza a sorpresa, ha annunciato l’aumento del corrispettivo dell’Ops, introducendo una componente aggiuntiva in denaro pari a un euro per ogni azione aderente. La nuova proposta prevede quindi un corrispettivo unitario composto da 1,45 nuove azioni Bper e un euro in contanti, portando il valore implicito a 10,53 euro per azione di Pop Sondrio. L’Ops, attualmente in corso, si concluderà venerdì 11 luglio.

L’istituto modenese per bocca del suo ceo Gianni Franco Papa aveva più volte escluso la possibilità di un rilancio.”L’incremento del corrispettivo nel contesto dell’offerta su Banca Popolare di Sondrio mediante un rilancio in denaro – spiega Papa – è un segnale concreto che testimonia ulteriormente il grande valore che attribuiamo all’operazione e alla valenza industriale che l’ha sempre caratterizzata. Il miglioramento delle condizioni economiche dell’offerta mediante il riconoscimento di una componente aggiuntiva in denaro – oltre alla prevista componente in azioni – mira a massimizzare le adesioni da parte degli azionisti e, quindi, il pieno successo dell’operazione, senza modificarne gli obiettivi finanziari”.