Mps, il dossier che scotta anche per governo Draghi. Mozione FdI: ‘rinviare privatizzazione fino a condizioni mercato migliori’. La paura Francia
Il partito Fratelli d’Italia (FdI) di Giorgia Meloni ha già pronta una mozione per l’imminente governo di Mario Draghi.
La mozione riguarda, come si legge nella nota, il futuro di MPS, o anche Monte di Stato, visto che il Tesoro, a seguito della ricapitalizzazione precauzionale del 2017, è diventato primo azionista dell’istituto senese. Istituto senese che non naviga certo in buone acque, come ha confermato la maxi perdita sofferta nel 2020. Tutto questo, mentre non c’è ancora alcuna indicazione certa sul suo futuro.
L’opzione numero uno, che corrisponde ai desiderata del Mef, è una fusione (magari con UniCredit). Ma per ora, ha ammesso lo stesso istituto, ad affacciarsi alla data room è stato solo il fondo di private equity Apollo.
Inoltre, nel caso in cui la strada dell’M&A si confermasse Mission Impossible, l’unica via sarebbe il rafforzamento patrimoniale, per un valore di ben 2,5 miliardi di euro: un rafforzamento patrimoniale che avverrebbe per il 100% in equity, come hanno confermato oggi stesso dalla banca. Dunque, nessuna emissione di un bond subordinato, di cui si vociferava negli ultimi giorni.
Il punto però è che lo stesso capital plan sconta alcune incertezze. Per la precisione, si legge nella nota della banca, “l’operazione di rafforzamento patrimoniale sconta talune incertezze in quanto necessita la conclusione del processo già avviato di valutazione e approvazione di DG Comp e BCE”.
Insomma, Mps fa rima con incertezza in questo momento, e proprio in un momento di cambio di governo: dal governo Conte bis al governo di Mario Draghi, fattore che di per sé, in realtà, rassicura tutto il mondo delle banche.
Ma FdI coglie la palla al balzo proponendo una delle questioni che più di tutte divide l’elettorato:
“Nemmeno è nato il governo Draghi e già si troverà sulla scrivania il primo dossier scottante: la privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena”.
In una conferenza stampa al Senato il partito presenta una mozione, sottoscritta da tutti i senatori del gruppo. Il primo firmatario è il senatore Adolfo Urso. La richiesta è chiara: rinviare la privatizzazione di Mps.
FdI si spiega, affermando che la mossa “rientra in quella opposizione patriottica, seria e responsabile che proprio ieri al termine delle consultazioni ha annunciato Giorgia Meloni”.
Urso ricorda che “la ricapitalizzazione di Mps è costata 5,4 miliardi di euro e la prospettiva è quella di una nuova ricapitalizzazione per 10 miliardi di euro. E’ un’ipotesi a cui noi ci opponiamo”.
Mozione FdI su Mps: privatizzazione espone a rischi scalata
Il senatore Adolfo Urso continua:
“Siamo per la privatizzazione della banca ma vogliamo che sia rinviata fino a quando non vi saranno condizioni di mercato migliori e dopo che Mps avrà iniziato la sua opera di risanamento. Oggi come oggi una privatizzazione ci espone a rischi di manovre ostili di scalata da parte della finanza straniera, in particolare quella francese, e non vogliamo nemmeno sottoscrivere l’altra ipotesi caldeggiata dal M5S che auspica la trasformazione di Mps in banca pubblica. La situazione cui ci troviamo di fronte oggi è frutto delle operazioni della ‘ditta’ Padoan, D’Alema Fassino, con Padoan che è diventato presidente di Unicredit”.
A prendere la parola durante la conferenza stampa è anche l’assessore comunale di Siena di FdI Francesco Michelotti:
“Mps rappresenta per Siena l’indotto di impiego maggiore, con 2600 dipendenti fra città e provincia e 2800 dipendenti nel resto della regione. Una banca storica lasciata in balìa delle manovre ombrose del Pd che l’hanno portata al collasso costringendo lo Stato alla sua ricapitalizzazione a spese dei contribuenti, cosa che noi intendiamo oggi evitare che accada di nuovo”.