Mps, da cda ok al piano. Le prossime tappe per salvare la banca e riammettere titolo in Borsa
Via libera del cda di Mps al piano industriale presentato per inaugurare una nuova fase per la banca senese. A questo punto, prossime tappe saranno l’approvazione del piano da parte dell’Ue che, secondo fonti di mercato, non dovrebbe chiedere ulteriori modifiche e l’emanazione di due decreti governativi.
Con il primo, si conosceranno i dettagli della condivisione degli oneri ovvero, praticamente, quale dovrà essere il costo a carico degli azionisti e degli obbligazionisti subordinati. Nello stesso decreto, l’esecutivo chiarirà anche i modi per accedere ai rimborsi, per quei risparmiatori che avrebbero sottoscritto bond senza essere informati in toto dei rischi, dunque vittime del cosiddetto misselling.
Nel secondo decreto, come ha riportato Il Sole nel fine settimana, saranno illustrati i dettagli su come lo Stato entrerà nel capitale di Mps, attraverso la strada della ricapitalizzazione precauzionale che – in questo caso, in quanto Mps è stata reputata solvibile – l’Ue ha approvato.
Indispensabile per la riammissione del titolo in Borsa l’indicazione del nuovo prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale – del valore di 8,3 miliardi di euro – da parte del Mef.
Tuttavia, il tempo richiesto per la messa in atto delle varie tappe dovrebbe far slittare il ritorno in borsa del titolo Mps, atteso a questo punto non prima di settembre.
A commentare il dossier Mps il sindaco di Siena Bruno Valentini:
“Credo che la prossima settimana potremo avere un grande annuncio. Siamo vicini ad un nuovo inizio della banca”, ad una notizia che qualche tempo fa sembrava insperata, una sorta di miracolo come la liquefazione del sangue di San Gennaro a Napoli”.
Valentini ha tenuto a precisare che il piano prevede la riduzione del personale “ma senza licenziamenti e il mantenimento della direzione generale a Siena”.