Moody’s: il piano della Bce non risolve la crisi, serve l’intervento dei governi
Le agenzie di rating tornano a mettere il loro zampino sulla strada dell’Europa verso l’uscita dalla crisi del debito. L’agenzia Moody’s ha infatti diffuso un report nel quale mette in dubbio le capacità del piano della Bce di risolvere la crisi.
Il piano di acquisto di bond presentato settimana scorsa dalla Banca centrale europea contiene una serie di elementi positivi dal punto di vista del credito e servirà a guadagnare tempo per i crediti sovrani maggiormente sotto pressione, ma la risoluzione della crisi richiede un intervento dei governi, spiegano Alastair Wilson e Colin Ellis di Moody’s all’interno dell’ultima edizione del credit outlook che l’agenzia ha diffuso oggi.
L’annuncio della Bce, secondo Moody’s, lascerebbe una serie di incertezze. In particolare in merito all’effettiva richiesta di accedere al programma da parte di Spagna e Italia. La lista dei punti interrogativi comprende anche l’assenza di dettagli circa i tassi di rendimento che la Bce reputa ideali per ogni Paese e circa la mole degli acquisti che potrebbero essere necessari. Inoltre “la decisione di fornire pochi dettagli – si legge nel documento – molto probabilmente riflette le continue divisioni all’interno della Bce sul ruolo che l’istituto deve avere nella risoluzione della crisi”. Secondo i due analisti infine il mercato metterà alla prova la Bce, alla quale potrebbe non bastare l’effetto annuncio sugli acquisti.
Tra gli elementi positivi Moody’s cita invece l’esplicito legame tra supporto e condizionalità (ossia un insieme di obiettivi di bilancio da raggiungere) dovrebbe far aumentare l’impegno dei governi verso il consolidamento fiscale e le riforme strutturali. E anche i cambiamenti portati dalla Bce alle tipologie di strumenti finanziari utilizzabili come collaterali per ottenere finanziamenti si tramuterà in un beneficio per le banche dei Paesi periferici.