Moody’s: aumenta rischio addio euro. Ma uscita non comporterebbe default immediato
L’eventualità che un paese membro dell’Eurozona decida di dire addio all’euro – oltre alla Grecia – è lo spauracchio che assilla i mercati finanziari internazionali da tempo. In un nuovo report, Moody’s sottolinea che le probabilità sono basse, ma che esiste il rischio che aumentino.
Così l’agenzia di rating:
“La probabilità che un paese oltre la Grecia lasci l’euro rimane molto bassa, ma ha il potenziale di aumentare in modo notevole quest’anno, vista l’ascesa nella regione di partiti politici contrari all’Unione europea (e anche all’euro). Sebbene, nel breve futuro, sia improbabile che ognuno di questi partiti riesca a guadagnare un sostegno elettorale sufficiente tale da avviare un processo di uscita dall’euro, esiste il rischio che l’agenda politica venga comunque influenzata in tal senso, e che dunque venga indebolito il sostegno all’appartenza all’Eurozona”.
Colin Ellis, responsabile della divisione del credito per EMEA e co-autore del report, ritiene che “questa probabilità possa aumentare nel corso dei prossimi mesi, a seconda del risultato delle elezioni imminenti (riferimento ad elezioni in Olanda, Francia e Germania)”.
Il materializzarsi dell’addio di un qualsiasi paese dall’Eurozona rappresenterebbe secondo Moody’s un momento esistenziale per l’intera area, in quanto dimostrebbe che l’Unione monetaria non è indivisibile.
Tuttavia, l’agenzia di rating ritiene che l’uscita dall’euro non si tradurrenne automaticamente in un default. Nel caso in cui una tale prospettiva si concretizzasse, Moody’s guarderebbe più che altro ai cambiamenti che interesserebbero il valore dei debiti, a causa della ridenominazione delle passività in una valuta diversa dall’euro.