Monti avverte: se il Paese non è pronto per le riforme il governo potrebbe non restare
Mario Monti non tiene alla poltrona e sarebbe anche disposto a lasciarla qualora non gli fosse consentito di portare a termine le riforme secondo il suo progetto iniziale.
Dall’Asia il premier mette alle corde parti sociali e forze politiche in vista del confronto finale sulla riforma del lavoro. E sul piatto mette la permanenza in carica del suo governo, quello che ha fatto tornare la fiducia dei mercati internazionali sull’Italia e che in poco più di due mesi è stato capace di dare il via a un vigoroso processo riformatore.
”Se il Paese non si sente pronto ad accogliere le riforme non chiederemo di continuare”. Queste le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Mario Monti, trasmesse da Sky Tg24 e rilasciate durante un incontro con i giornalisti a Seul, in Corea del Sud. Oggi ha infatti preso il via il roadshow di Monti in Asia che domani vedrà il premier impegnato in Cina e Giappone.
Monti ha chiarito che l’obiettivo del goveno non è durare, ma fare un buon lavoro e ha aggiunto che fino a oggi il Paese si è però dimostrato più pronto del previsto.
Monti si è soffermato anche sulla controversa riforma del lavoro, definendola «equa e incisiva» e invitando il Parlamento a decidere in fretta e senza stravolgere i provvedimenti contenuti nella riforma.
Parlando del viaggio in Asia, Monti ha invece sottolineato che i Paesi emergenti non hanno al momento il palpabile desiderio di investire in Italia, evidenziando che per l’arrivo di nuovi investitori sarà necessario del tempo».