Montepaschi: oggi Cda, no dimissioni per Viola e Profumo. Piazza Affari apprezza
Primo confronto del Cda del Montepaschi dopo l’assemblea di fine dicembre che ha rinviato l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2014. Nel pomeriggio si riunisce il board della banca senese, i cui vertici non sono riusciti a far passare la loro linea in assemblea. Il presidente Alessandro Profumo e l’Ad Fabrizio Viola erano infatti intenzionati a far partire in gennaio la ricapitalizzazione, mentre a passare è stata la linea della Fondazione Mps, primo azionista del Monte con una quota pari al 33,5 per cento.
In occasione del Cda odierno, come riportato dalla stampa nazionale, Profumo e Viola non dovrebbero dimettersi come invece era stato più volte ipotizzato nei giorni seguenti l’assemblea di fine dicembre. Non solo. Il nome di Viola era stato accostato alla Popolare di Milano che proprio questa settimana riunisce il Consiglio di sorveglianza per eleggere il Consiglio di gestione e, di conseguenza, il nuovo consigliere delegato di Piazza Meda.
La decisione di Viola e Profumo di rimanere alla guida del Monte si fa sentire a Piazza Affari dove oggi il titolo Mps viaggia in controtendenza rispetto all’indice Ftse Mib e al settore bancario mostrando un progresso di oltre 1,5 punti percentuali a 0,184 euro. Un valore superiore rispetto ai livelli toccati a metà dicembre quando l’azione si avvicinò pericolosamente a quota 0,128 euro, soglia sotto la quale scatterebbe l’escussione da parte delle banche creditrici alla partecipazione della Fondazione Mps.
Nel frattempo l’ente di Palazzo Sansedoni è sempre impegnato nel cedere buona parte della sua quota della banca per ripagare i 340 milioni di euro di debiti contratti con le banche. Secondo le recenti indiscrezioni di stampa, la Fondazione Mps starebbe trattando con alcune Fondazioni del Nord Italia e con fondi di private equity, anche se Palazzo Sansedoni non hai mai voluto commentare i rumors apparsi sulla stampa nazionale.