Notizie Notizie Italia Monte dei Paschi: Gdf da Jp Morgan a Milano. Bankitalia con Bundesbank per recuperare i soldi da Nomura

Monte dei Paschi: Gdf da Jp Morgan a Milano. Bankitalia con Bundesbank per recuperare i soldi da Nomura

18 Aprile 2013 10:26

Il nucleo valutario della Guardia di Finanza è entrato questa mattina nella sede a Milano di JP Morgan nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Siena su Monte dei Paschi. Lo rendono noto le maggiori agenzie di stampa che riportano fonti investigative, secondo cui i finanziari avrebbero notificato un ordine di esibizione di documentazione in merito all’acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Mps nel 2008.

E infatti proprio nel 2008 il colosso bancario è stato parte attiva nel cosiddetta operazione Fresh, ossia un aumento di capitale da 1 miliardo di euro riservato a JP Morgan necessario a Mps per l’acquisizione di Antonveneta ma di fatto, secondo gli inquirenti, un prestito a Mps. In teoria la ricapitalizzazione serviva a Rocca Salimbeni per rispettare i requisiti patrimoniali utili al via libera all’acquisizione da parte delle autorità, con Jp Morgan che così diveniva socio di Mps ma nella realtà si trattava di un prestito obbligazionario convertibile in azioni della banca senese messo a punto da JP Morgan attraverso la filiale lussemburghese di Bank Of New York. L’operazione così congegnata liberava la merchant bank dai rischi che invece sarebbero ricaduti su Mps. Mps che poi avrebbe nascosto alla vigilanza questo ulteriore indebitamento.

Nel frattempo dal fronte sequestri emergono alcune voci secondo cui i pm senesi, che indagano su Monte dei Paschi, avrebbero chiesto a Banca d’Italia di collaborare con la Bundesbank per recuperare  gli 1,8 miliardi di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza su disposizione della Procura di Siena a Nomura. Lo hanno reso noto le maggiori agenzie di stampa che citano fonti vicine alla vicenda, secondo cui non sarebbe stato ancora possibile eseguire il sequestro preventivo che comprende gli 1,7 miliardi di euro depositati da Mps a garanzia del finanziamento e gli 88 milioni di commissioni occulte percepite dalla stessa banca giapponese. Questo spiegherebbe la dichiarazione della stessa Nomura che in una nota aveva specificato come nessun asset fosse stato sequestrato. Per cercare quindi di recuperare la somma, spiegano le voci, si sarebbe chiesto  l’aiuto della banca centrale tedesca per bloccare un conto riconducibile a Nomura presso un’altra banca sul territorio tedesco attraverso il cosiddetto canale Target 2, il circuito internazionale gestito dalle banche centrali di Italia, Francia e Germania.

Ieri ha sciolto le riserve la Fondazione Mps. L’assemblea dell’ente ha infatti assicurato “il suo totale appoggio all’azione di responsabilità promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena, che sarà portata in votazione nell’assemblea dei soci convocata per il prossimo 29 aprile”. Con tale decisione – ha proseguito la nota – la Fondazione non esaurisce comunque l’impegno nel verificare la sussistenza degli elementi necessari per promuovere in proprio altre azioni risarcitorie affinché vengano tutelati in ogni sede competente gli interessi della Fondazione stessa, per i danni che essa abbia direttamente subito anche da eventuali soggetti terzi. La Fondazione, con il supporto dei propri legali, continuerà quindi a monitorare la situazione, prestando la massima attenzione anche al fine di evitare la scadenza di eventuali termini di prescrizione”.