Notizie Notizie Mondo Mistero Apple, una cassaforte da $250 miliardi. Boom liquidità, al ritmo di $3,6 milioni l’ora

Mistero Apple, una cassaforte da $250 miliardi. Boom liquidità, al ritmo di $3,6 milioni l’ora

2 Maggio 2017 13:22

Grande attenzione per la pubblicazione dei risultati di bilancio di Apple, che arriverà in giornata, dopo la chiusura di Wall Street. Il Financial Times scrive come gli investitori stiano anticipando un altro trimestre di successo per il colosso americano, al top della classifica delle società che valgono di più al mondo. Il titolo è appena reduce da un nuovo record, testato nella sessione di ieri.

Il Wall Street Journal affronta nell’attesa il “mistero Apple”, ovvero l’enorme liquidità dell’azienda creatrice dell’iPhone, che ammonta a un valore record e che per più del 90% è parcheggiata al di fuori del territorio degli Stati Uniti.

L’attesa è per gli eventuali annunci che l’amministratore delegato Tim Cook potrebbe fare proprio tra qualche ora, in merito a come intende utilizzare la massiccia liquidità. D’altronde, gli ultimi dati sono impressionanti.

I numeri più recenti, che risalgono al mese di dicembre, indicano un valore complessivo di strumenti liquidi pari a $246,09 miliardi, ovvero pari a più di un quarto di un trilione di dollari.

Così come nel caso della maggior parte delle multinazionali Usa, Apple preferisce tenere la liquidità offshore, piuttosto che versare tasse agli Stati Uniti per profitti che realizza all’estero. La domanda, pochi giorni dopo l’annuncio del bazooka fiscale targato Trump, viene spontanea: la proposta del presidente Usa, volta a ridurre la tassa sugli utili realizzati dalle aziende all’estero, e ad applicarla soltanto una volta, potrebbe spingere Apple a rimpatriare parte di quel cash?

Il Wall Street Journal prevede che i risultati di bilancio – relativi al secondo trimestre fiscale dell’azienda – confermeranno che Apple ha raddoppiato la sua liquidità in poco più di 4 anni e mezzo. In particolar modo, negli ultimi tre mesi del 2016, il cash sarebbe cresciuto al ritmo di $3,6 milioni l’ora.

Ciò farebbe di Apple, a eccezione dei colossi finanziari, la società più liquida di qualsiasi altra nella storia degli Stati Uniti, stando a quanto ha affermato Jennifer Blouin, professore di contabilità presso la Wharton School della University of Pennsylvania:

“Non ho mai visto una società con una posizione (di cash) talmente estrema. Apple è, al momento, una cassaforte“.

Riguardo alla liquidità monstre che detiene, si segnalano soprattutto strumenti finanziari a breve scadenza, inclusi quelli corporare, i Treasuries Usa e fondi del money market. Con una liquidità del genere, il gigante potrebbe fare molto soprattutto sul mercato M&A, ovvero delle fusioni e acquisizioni.

Il quotidiano finanziario ricorda come, nel 2015, in occasione dell’assemblea degli azionisti, un investitore abbia chiesto direttamente a Cook di esprimersi sulla possibilità di acquistare Tesla che, al momento, è valutata $51 miliardi. Nessuna risposta diretta dal ceo.

Un altro azionista di Apple, Robert Nichols di Windward Capital Management, ritiene oggi che Apple dovrebbe acquistare Netflix, valutata attorno ai $65 miliardi, per dare una spinta alla sua divisione di video-streaming e rafforzare la propria posizione contro Amazon.

In realtà, con quel tesoretto da $250 miliardi circa, Apple potrebbe acquistare sia Tesla che Netflix e avere ancora un bel po’ di liquidità di riserva con cui pagare, per esempio, parte del suo debito, o tentare magari anche di puntare più sugli Stati Uniti, dopo essere stata ufficialmente ammonita da Trump, che l’ha invitata a creare un impianto in Usa.

E mentre Cook continua a mostrare di non avere alcuna fretta di buttarsi in operazioni di fusioni o acquisizioni – probabilmente aspetta il momento in cui i suoi potenziali bersagli cadranno di valore – il titolo Apple macina nuovi record. Al punto da portare la capitalizzazione al record di ieri a $770 miliardi, e oltre.