Notizie Notizie Mondo Minute Bce, Draghi & Co. temono guerra valutaria. “Volatilità euro fonte di incertezza”

Minute Bce, Draghi & Co. temono guerra valutaria. “Volatilità euro fonte di incertezza”

22 Febbraio 2018 16:00

Le minute della Bce confermano il timore dell’istituto sul rischio di una guerra valutaria lanciata da Washington. Sui mercati si ripresenta il “caso” Steven Mnuchin, il segretario al Tesoro Usa che, in occasione del World Economic Forum di Davos, aveva sottolineato come la debolezza del dollaro fosse un fattore positivo per l’economia americana. Una posizione poi sconfessata da Trump, dopo che i mercati avevano reagito violentemente scaricando il dollaro.

La reazione era stata talmente forte che lo stesso Mario Draghi aveva lanciato un monito all’America di Trump, ricordando a Washington di attenersi alle regole del sistema monetario internazionale, che vietano alle nazioni di svalutare deliberatamente le proprie valute.

Ma il forex aveva prestato attenzione più a Mnuchin che al numero uno della Bce, e l’euro era salito fin oltre $1,25.

Ora, stando a quanto riporta il Financial Times, i verbali diffusi oggi confermano tutti i timori che in quelle ore vennero manifestati da Draghi & Co.

“Preoccupazioni – si legge nelle minute – sono state espresse riguardo alle ultime dichiarazioni arrivate nell’arena internazionale sugli sviluppi del mercato valutario e, in modo più ampio, riguardo alle condizioni generali delle relazioni internazionali. E’ stata enfatizzata l’importanza di aderire agli accordi raggiunti” , ovvero a quegli accordi che vietano in modo esplicito le svalutazioni competitive.

Nel documento si legge espressamente come la volatilità dell’euro “sia una fonte di incertezza che richiede di essere monitorata”.

Poco prima della pubblicazione odierna delle minute della Bce, la moneta unica veniva scambiata al di sotto di $1,23, a causa dei continui rialzi del dollaro, forte dell’assist rappresentato sia dal balzo dei tassi dei Treasuries che dalle aspettative di ulteriori strette monetarie da parte della Fed.

Ma, dopo aver sbandato subito dopo la pubblicazione delle minute, l’euro torna ora a riagguantare la soglia psicologica, a fronte di un dollaro che accelera al ribasso soprattutto nei confronti dello yen.

Oltre che affrontare la questione cruciale di guerra valutaria, le minute della Fed hanno dato d’altronde in parte ragione a chi ritiene che i tempi siano ormai maturi per un ritiro del Quantitative easing e per un suo stop definitivo a settembre di quest’anno.

“Alcuni componenti (del consiglio direttivo) hanno manifestato il desiderio di cancellare l’orientamento accomodante del (piano QE) dal comunicato del Consiglio direttivo, per riflettere in modo tangibile la maggiore fiducia nel processo sostenuto di aggiustamento dell’inflazione – si legge nelle minute”.

Allo stesso tempo, i verbali hanno segnalato anche che “la conclusione (del Consiglio direttivo) è stata che un tale aggiustamento è prematuro e non ancora giustificato da una fiducia più solida”.

Ma nonostante tale precisazione, l’euro è tornato a salire.

Da segnalare che la Bce sta acquistando ora bond per un valore di 30 miliardi di euro (ammontare dimezzato rispetto ai 60 miliardi di acquisti avvenuti fino a dicembre del 2017), nell’ambito del programma di Quantitative easing del valore di 2,5 trilioni di euro.