Il ministro dello Sviluppo economico Passera a tutto campo agli Stati generali del Nord
Crisi economica, rilancio della produttività, disoccupazione e scandali nella pubblica amministrazione. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha toccato tutti i temi caldi del momento nel suo intervento agli Stati generali del Nord, promossi dalla Lega a Torino.
Il ministro ha difeso l’azione del governo di cui è parte, azione dura ma necessaria perché “l’Italia rischiava di perdere la sua sovranità, indipendenza e dignità”. I sacrifici fiscali dei cittadini e delle imprese sono serviti a non diventare un “Paese di serie B, amministrato da commissari esterni”. Un’austerity necessaria che non deve far dimenticare l’obiettivo di “abbassare le tasse, a partire da quelle che gravano su lavoratori e imprese”. Obiettivo che non è stato finora possibile perseguire in quanto, ha spiegato Passera, bisognava prima riguadagnare la credibilità internazionale.
Eppure un’austerity dura da far digerire a fronte dei numerosi scandali venuti alla luce nelle ultime settimane nel settore pubblico. Sono sette le Regioni sotto scrutinio della magistratura sull’utilizzo del denaro pubblico con Piemonte ed Emilia Romagna ultime due ad aggiungersi alla lista. La soluzione, secondo il ministro Passera sta nel merito, nel “premiare le amministrazioni virtuose e commissariare quelle non virtuose”.
Argomento quello della gestione del denaro pubblico a livello locale che non può evitare un tema caro alla Lega, il federalismo. “Noi il federalismo non lo abbiamo realizzato – ha dichiarato Passera – un federalismo dove sia chiaro dove e di chi sono le responsabilità e i compiti”. Si è ottenuto, al contrario, un processo decisionale che non funziona e rappresenta un freno potente allo sviluppo del Paese.
Di qui la necessità di rilanciare la produttività delle imprese, di ridurre la disoccupazione, di favorire la trasmissione della moneta dalle banche all’economia reale: “L’Italia ha fatto meglio dell’Europa quanto a concorrenza e stabilità del sistema bancario”. Eppure la liquidità ancora fatica ad entrare in circolo mentre sulla disoccupazione il ministro dello Sviluppo riceve l’invito del padrone di casa, il segretario della Lega Nord Roberto Maroni a far ritirare “l’obbrobrio della riforma del lavoro del ministro Fornero” il cui risultato è stato solo quello di “ingessare la flessibilità in ingresso, l’esatto contrario di ciò che serve”.