Notizie Notizie Mondo Mercati: volatilità, dollaro, oro e petrolio. Come muoversi in vista di Fed e Brexit?

Mercati: volatilità, dollaro, oro e petrolio. Come muoversi in vista di Fed e Brexit?

10 Giugno 2016 09:15
Sale l’attesa e l’incertezza sui mercati finanziari man mano che ci si avvicina agli appuntamenti clou del mese di giugno (riunione della Federal Reserve e referendum sulla Brexit). L’esito di questi eventi potrebbe avere impatti significativi sulle diverse asset class. E allora come muoversi sui mercati, tra azioni, valute e materie prime? Una risposta arriva da Peter Rosenstreich, head of market strategy, e Yann Quelenn, analista di Swissquote
mercati, volatilitàI mercati iniziano a tirare il freno concentrandosi sui possibili risvolti negativi. E’ facilmente prevedibile che il market sentiment rimanga debole anche per la prossima settimana con un consolidamento dei livelli raggiunti dalle varie asset class. Ci sono sufficienti evidenze che ci portano a credere che la curva dei tassi dei principali Paesi sarà l’elemento sui cui convergerà la maggiore attenzione con una predisposizione ad ulteriore discese. Sul mercato azionario, il 15 giugno non passerà inosservata la decisione del MSCI se introdurre o meno i titoli azionari cinesi di classe A all’interno dell’equity index più utilizzato al mondo.
L’avversione al rischio in formazione non potrà che rafforzare il valore del dollaro come bene rifugio nei confronti della maggior parte delle monete G10 e dei Paesi emergenti. Se si dovesse fare una scommessa, punteremmo sulla Corona svedese, soprattutto ora che il pattern sta mostrando una formazione rialzista destinata a rafforzarsi. Un discorso a parte meriterebbe il cross con lo yen: il cambio USDJPY infatti si sta posizionando tra 106,85 e 107,30 grazie alle coperture short, tuttavia, a causa dei macro-eventi esogeni di cui sopra, i traders non si faranno trovare impreparati nel caso di un veloce ribaltamento della direzionalità. Per quanto il Giappone si confermi ancora in deflazione, non ci aspettiamo un aggiustamento significativo della politica monetaria della BoJ la prossima settimana, ritenendo che alcune misure (come un rafforzamento del QE e una versione fiscal inedita del cosiddetto “helicopter money”) potrebbero più verosimilmente essere prese nel mese di luglio. 
Proprio a causa delle azioni imminenti da parte delle istituzioni giapponesi, preferiamo posizionarci lunghi di oro e corti di yen per sfruttare questa opportunità di investimento. 
Un ulteriore elemento che ci porta a ritenere che le pressioni in vendita siano in aumento è l’analisi incrociata con l’andamento del petrolio. Se guardiamo il grafico del WTI da inizio anno possiamo notare che dopo aver registrato il suo minimo l’11 febbraio a $26,05, il petrolio ha inanellato una serie di rialzi continui (ad eccezione del ritracciamento durato un paio di settimane a fine marzo) e fintantoché il trend si è mantenuto in ascesa la volatilità complessiva è diminuita. In questo momenti il prezzo al barile è sopra i 50$ ma i fondamentali del recupero sono in esaurimento: l’eccesso di offerta non verrà verosimilmente contrastata poiché non vi è ancora un accordo dei Paesi Opec in tal senso. D’altra parte 50$ rappresentano un punto d’equilibrio sia per i produttori di shale gas che per l’Opec poiché è in grado di mantenere inalterate le quote di produzione. Per tutti questi motivi non crediamo in un ulteriore rialzo dei corsi del petrolio almeno nelle prossime settimane e preferiamo posizionarci verso un ritracciamento dello stesso a 45$.