Notizie Notizie Mondo Le migliori opportunità azionarie tra i possibili vincitori degli Europei di calcio 2016

Le migliori opportunità azionarie tra i possibili vincitori degli Europei di calcio 2016

9 Giugno 2016 12:12
Alla vigilia degli Europei 2016 di calcio, Schroders si è divertita ad analizzare le opportunità di investimento più interessanti sui listini azionari dei Paesi favoriti per la vittoria finale, ovvero Germania, Spagna, Francia e Italia. Nel loro report, Martin Skanberg (gestore di Schroder ISF EURO Equity) e Nicholette MacDonald-Brown (Schroder ISF Italian Equity) si sono prevalentemente concentrati sulle opportunità specifiche legate ai singoli titoli orientati all’export, soprattutto quelli valutati in modo erroneo dal mercato. 
Francia: opportunità nel comparto aerospaziale
Partiamo dalla Francia, che è la favorita con i bookmakers che pagano tre volte la posta in caso di vittoria. Il mercato azionario francese include un’ampia gamma di comparti, sia domestici che orientati all’export, e ha superato la crisi finanziaria globale e quella del debito sovrano meglio di molti altri Paesi europei, anche se la crescita ha faticato a decollare negli ultimi anni. “Vediamo opportunità nel settore aerospaziale e della difesa – dicono Skanberg e MacDonald-Brown – in parte per via dei trend di viaggio, ma soprattutto per il potenziale di rinnovamento del comparto. Le imprese che hanno riscontrato problemi in passato e che hanno intrapreso da sole misure per risolverli sono per noi quelle che offrono le opportunità più interessanti. Questi casi di auto-ristrutturazione sono legati in modo specifico al titolo azionario e possono essere scovati in qualsiasi settore e Paese”.
Germania: lo sprint dell’automotive e dell’immobiliare
La Germania, seconda favorita (4:1) di Euro 2016, è nota per l’abilità calcistica della nazionale, così come per la solidità delle sue esportazioni. L’industria dell’automotive è forse l’esempio più ovvio, anche perché sta ricevendo una forte domanda. Le esportazioni tedesche di automobili hanno infatti totalizzato 152,7 miliardi di dollari nel 2015, rappresentando il 22,7% del totale globale. “A nostro avviso – dicono i due gestori – il modo migliore per trarre vantaggio dalla forte domanda di automobili è puntare sulla catena dei fornitori. I fornitori, in Germania ma anche altrove, sono in prima linea in termini di innovazione tecnologica, legata per esempio alla sicurezza“. “In Germania – aggiungono Skanberg e MacDonald-Brown – vediamo anche opportunità focalizzate sul mercato interno, come per esempio il segmento dell’immobiliare residenziale”. Il contesto di bassi rendimenti ha favorito infatti questo settore, che trae beneficio anche dai salari più alti e dall’aumento della popolazione. “Infine, le operazioni di M&A hanno attirato la nostra attenzione, grazie alla frammentazione regionale del settore”, aggiungono i gestori di Schroder.
Spagna: favoriti gli investimenti nelle imprese non solo locali
Il successo sui campi da calcio è stato uno dei pochi vanti della Spagna dalla crisi finanziaria globale. Se a livello calcistico Madrid è la terza favorita, con la vittoria pagata cinque volte la posta, l’elevata disoccupazione, i timori legati al debito sovrano e lo sviluppo immobiliare speculativo sono stati tra i fattori che hanno pesato maggiormente sull’economia del Paese. Di recente questo quadro è cambiato e la Spagna è stata tra le economie a crescere in modo più rapido nel 2015, con il Pil in salita del 3,2% nonostante le elezioni inconcludenti. “In particolare il settore dei consumi si sta riprendendo in modo solido, come dimostra la forte domanda di nuove automobili con le immatricolazioni salite del 10,3% tra gennaio e aprile 2016 – è il commento di Skanberg e MacDonald-Brown – Tuttavia, un contesto economico benevolo non si traduce necessariamente in opportunità per gli investitori azionari. L’Ibex 35 è dominato dai bancari e noi nutriamo timori sulla capitalizzazione degli istituti di credito maggiori”. Secondo i due gestori approfittare della ripresa spagnola non significa necessariamente puntare su imprese spagnole. E il recupero dei consumi iberici può essere sfruttato tramite investimenti in imprese che operano nel Paese, come alcune aziende tedesche di componenti di automobili o gli hotelier francesi.
 
Italia: la tecnologia crea opportunità
Solo quarta tra le favorite di Euro 2016 (solo 18:1, 19:1 per Betfair), l’Italia, così come la Spagna, ha sottoperformato rispetto ai concorrenti del Nord Europa negli ultimi mesi e offre ora alcune opportunità interessanti. “Anche in questo caso le banche costituiscono un’ampia fetta dell’indice italiano – dicono i due gestori – Gli elevati livelli di NPL hanno destato timori quest’anno, anche se notiamo che il processo di riforme è in corso. Alcune banche sono però ben capitalizzate e appaiono attraenti“. Secondo il team di Schroder, inoltre, l’innovazione tecnologica non viene generalmente associata all’Italia, ma ci sono diverse imprese che stanno utilizzando la tecnologia per raggiungere nuovi clienti. Yook Net-a-Porter, piattaforma di e-commerce di abbigliamento e accessori di design, ne è un esempio. “Un’altra piattaforma bancaria e di investimento online che ci piace è FinecoBank – aggiungono Skanberg e MacDonald-Brown – Entrambe forniscono servizi innovativi per i consumatori propensi a risparmiare e a comprare online”.
Belgio: l’outsider delle multinazionali
Infine, l’outsider. Il Belgio, stando agli allibratori, potrebbe trovarsi a competere con i giganti d’Europa. Lo stesso non si può dire per il mercato azionario belga, relativamente piccolo. I 20 titoli che compongono l’indice principale, il Bel20, esprimono tutti insieme 368 miliardi di euro di capitalizzazione, rispetto ai 1.207 miliardi del Cac40 francese. “Tuttavia vi figurano alcune multinazionali ben note, come Anheuser-Busch inBev, che si sta ingrandendo grazie all’acquisizione di SABMiller“, concludono Skanberg e MacDonald-Brown.