Notizie Notizie Mondo Mercati volatili, gli istituzionali comprano IT e vendono finanziari

Mercati volatili, gli istituzionali comprano IT e vendono finanziari

2 Agosto 2007 07:32

Con la correzione gli investitori istituzionali hanno modificato la composizione dei loro portafogli, puntando sui titoli dell’IT e continuando a vendere i finanziari. E’ questa la reazione degli investitori istituzionali osservata da State Street Global Markets al violento storno che ha scosso le borse internazionali. L’osservazione si basa sullo studio del database proprietario di State Street Global Markets, istituzione che detiene un database dei flussi provenienti dalle operazioni in acquisto e in vendita poste in essere dagli investitori istituzionali.


 


I dati più recenti disponibili nel database arrivano fino al 27 luglio, ossia quattro giorni dopo l’inizio della correzione e rappresentano dunque un buon punto di riferimento per ricostruire le reazioni dei grandi operatori di mercato.


 


In questo periodo, si apprende dall’analisi, si è assistito a un’accelerazione degli acquisti di titoli dell’information tecnology e delle telecomunicazioni e a un proseguimento delle vendite su finanziari, health care e titoli dei produttori di beni di consumo già avviate in precedenza.


 


Nonostante da State Street chiariscano che sulla base dei dati disponibili una parola definitiva su un mutamento dei flussi possa essere prematura, vengono anche fornite indicazioni provvisorie in merito a uno indebolimento in altre tre aree: materie di base, utility ed emerging market. Tre settori che gli istituzionali, secondo i dati di State Street, hanno venduto nel corso di tutta la scorsa settimana.


 


Con riferimento alla sola Europa lo studio segnala una sostanziale stabilità dei flussi, con un posizionamento favorevole per energetici e produttori di software.


 


Nell’analisi di State Street l’inversione del mercato determina una focalizzazione sui fondamentali delle azioni: utili e valutazioni. Le indicazioni provenienti dai flussi segnalano che gli investitori istituzionali restano positivi con riferimento all’outlook sugli utili e eccessivamente preoccupati circa le valutazioni di mercato.