Notizie Notizie Mondo Mercati temono guerra commerciale, Dax sotto 12 mila. Rischio Black Monday post-elezioni?

Mercati temono guerra commerciale, Dax sotto 12 mila. Rischio Black Monday post-elezioni?

2 Marzo 2018 12:03

Mercati di nuovo sotto il fuoco delle vendite complice questa volta l’annuncio di Donald Trump che intende implementare dazi su acciaio e alluminio. Dopo le chiusure deboli di Wall Street e Tokyo, in Europa soffrono tutti i principali indici azionari con ribassi nell’ordine del 2%. con il Ftse Mib in calo di oltre il 2% ed è scivolato sotto quota 22 mila, male anche il Dax che ha rotto al ribasso quota 12 mila.

A Milano ribasso del 5% per Fca, male tutte le banche nonostante lo spread si mantenga stabile in area 130 punti base nell’ultima seduta prima dell’appuntamento elettorale di domenica 4 marzo. Soffrono anche le big Intesa Sanpaolo (-2,2%) e Unicredit (-1,75%).

 

La mossa di Trump potrebbe scatenare un’ondata di protezionismo e intaccare la crescita globale. “Maggiori dazi globali potrebbero avere ripercussioni negative sulla crescita economica globale in caso di ritorsioni”, commentano gli strategist di Mps Capital Services. Ciò che spaventa, oltre al rischio che i paesi di tutto il mondo rispondano imponendo anch’essi i dazi, al fine di colpire l’export Usa, è anche il fatto che i dazi vengono considerati un elemento inflazionistico, in quanto tendono a tradursi in un aumento dei prezzi per i consumatori.

 

Oggi pesano anche le parole del governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, sulla possibile un’uscita dalla politica monetaria ultraccomodante se l’obiettivo di inflazione sarà raggiunto nell’anno fiscale 2019 (che terminerà a marzo 2020).

 

Il mercato infine attende l’appuntamento di domenica 4 marzo, con le elezioni politiche italiane che potrebbero aggiungere ulteriore incertezza sui mercati. “Le elezioni italiane rappresentano un evento potenzialmente rischioso per gli investitori – rimarca oggi Florian Ginez, Research Analyst di WisdomTree Europe, con l’assenza di una netta maggioranza successiva alla votazione che farebbe precipitare l’Italia nell’incertezza politica prima che possano emergere nuove coalizioni o si tengano nuove elezioni. “Crediamo che i mercati finanziari, e soprattutto le obbligazioni italiane, potrebbero essere sottoposti a pressioni se il risultato dovesse favorire più del previsto alcuni partiti politici con inclinazioni populiste“, conclude Ginez.