Mercati, si torna al new normal: stabilità acquisita e rendimenti favorevoli nel lungo periodo
I mercati finanziari si apprestano al ritorno verso un new normal in cui l’economia ha acquisito stabilità e può garantire rendimenti favorevoli su tutte le asset class in un’ottica di lungo periodo. Vediamo tutto nell’analisi diffusa da Moneyfarm.
I mercati post-2023
In particolare, il 2023 si è giocato su una stretta relazione tra crescita, inflazione e politica monetaria, una partita complessa con dei rischi di coda non trascurabili. Tuttavia, i movimenti tettonici non hanno prodotto alcun terremoto, la recessione non è mai arrivata e l’inflazione non è andata fuori controllo. I mercati, spinti anche dalla sorpresa tecnologica di Chat-GPT e dell’Intelligenza Artificiale in generale, hanno premiato gli investitori.
Le prospettive future
Quali sono le nuove prospettive di breve e lungo termine? In un contesto in cui i rischi non mancano, è possibile affermare che la grande anomalia che ha caratterizzato gli ultimi anni sia terminata. I principali indicatori economici stanno tornando entro parametri più familiari. Questo “ritorno alla normalità”, non basta di per sé a garantire la performance nel breve termine, ma sicuramente mette l’investitore di fronte a un ambiente economico più stabile, con un cono di risultati possibili più ristretto e prevedibile rispetto a 12 mesi fa. Questo contesto, inoltre, mostra delle condizioni inedite rispetto al mondo pre- pandemia e alcune di esse possano rappresentare un nuovo punto di equilibrio.
I rendimenti favorevoli
Questa rinnovata consapevolezza si tradurrà in una politica monetaria più cauta, almeno nel medio termine, e in un livello più elevato dei tassi di equilibrio. La conseguenza è una rinnovata attrattiva per l’asset class obbligazionaria. Secondo il processo di asset allocation strategica, i rendimenti attesi a 10 anni per questo comparto vanno dal 2,7% all’anno per i prossimi 10 anni dei bond governativi dei paesi sviluppati, al 5,5% all’anno dei Bond governativi dei paesi emergenti. Si tratta di livelli in linea con quelli dello scorso anno e tra i più alti degli ultimi dieci anni per tutto il comparto obbligazionario. I rendimenti attesi, pur non essendo garanzia della performance futura, ci ricordano come un livello di equilibrio dei tassi più alto possa favorire, a parità di altri fattori, la performance obbligazionaria.
La spinta dell’ESG
Inoltre la spinta per la transizione verde, anche legata a una maggiore necessità di mettere al sicuro le catene del valore energetiche, continuerà nei prossimi anni. Gli esperti di Moneyfarm evidenziano anche che il mondo degli investimenti ESG e responsabili abbia raggiunto un grado di maturità tale da permettere agli investitori di avvantaggiarsi di questo trend. Al contrario, l’ultimo anno ha dimostrato come l’innovazione abbia ancora molto spazio per guidare la crescita economica e di mercato. Restare fuori potrebbe portare l’investitore a perdere delle occasioni preziose. Perché anche nella “nuova normalità”, l’investimento di lungo termine, nell’ambito di una strategia diversificata, resta il migliore modo per proteggere e accrescere il valore del proprio capitale nel tempo.
Insomma, le sfide e le opportunità che caratterizzeranno “la nuova normalità” riguarderanno una nuova espansione monetaria, tassi di interesse di equilibrio più alti, politiche monetarie più ortodosse, un nuovo ruolo nei portafogli dell’asset class obbligazionaria, la spinta dirompente dell’innovazione, gli investimenti legati alla sostenibilità e un mondo che è diventato più capace di confrontarsi con i limiti della globalizzazione. Non mancheranno di certo i rischi e sappiamo bene che l’andamento dell’economia e dei mercati, soprattutto nel breve termine, può riservare delle sorprese. Ma la lezione che crediamo gli investitori possano trarre dall’ultimo anno è che, in un mondo che cambia in fretta, avere fiducia nei mercati resta la migliore opzione per costruire un futuro finanziario solido di lungo termine.