Mercati scossi dagli ultimi dati macro, in arrivo i dazi USA sui prodotti europei
Nell’ultima settimana i mercati azionari mondiali hanno dovuto fronteggiare alcuni dati macroeconomici che hanno aumentato le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. In particolare, a preoccupare è stato l’indice ISM manifatturiero USA, sceso al minimo in oltre 10 anni, deludendo le attese degli analisti. Giovedì è arrivata un’altra doccia fredda dall’ISM non manifatturiero USA il cui crollo, se confermato, lascia intendere che la persistente debolezza del manifatturiero ha contagiato anche il comparto servizi come sta avvenendo anche nell’Eurozona.
Dal fronte commerciale, il WTO ha dato ragione agli Stati Uniti di Donald Trump, dando praticamente il via libera al piano USA di imporre dazi del 25% su prodotti europei per un valore di 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli aiuti illegali concessi al colosso francese aeronautico Airbus. Tra i beni del Made in Italy colpiti, riporta l’Ansa, si mettono in evidenza il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Si salverebbero invece l’olio d’oliva e il prosecco. Piccola pausa invece tra Washington e Pechino per via delle celebrazioni del 70esimo anniversario della Repubblica Popolare cinese, prima dell’incontro previsto settimana prossima negli Stati Uniti.
A proposito dell’Italia, il governo Conte-bis ha raggiunto un’intesa sul NaDef, la nota di aggiornamento economico del Def, che presenta le previsioni economiche per il triennio 2020-2022, e che anticipa la pubblicazione della legge di bilancio 2020. Nel documento, il Pil italiano è previsto crescere dello 0,6% nel 2020, mentre il target sul deficit-Pil è stato fissato al 2,2%. La manovra avrà un’entità pari a 29-30 miliardi.
In questo contesto i trader hanno apprezzato le crescenti fluttuazioni delle Borse americane. Il più scambiato nell’ultima settimana con 119 contratti e circa 872 mila euro di controvalore è risultato il Turbo Short (Isin NL0013493356) sul Nasdaq 100 con scadenza prevista per il 18 dicembre 2019. Il prodotto presenta una leva che è arrivata a circa 11 volte, in virtù di un livello strike a 8.250 punti e distanza dal Knock Out di circa il 9%. Sempre sul Nasdaq 100 e stessa scadenza (18 dicembre 2019), ma in ottica rialzista, è stato premiato il Turbo Long (Isin NL0013643711) con Strike a 7.250 punti e leva importante intorno alle 20 volte (distanza dal Knock Out del 4%). Ammonta a circa 549 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 39 contratti.
Nel mirino dei trader è entrato anche il Turbo Short (Isin NL0013493158) legato all’S&P 500 con 50 contratti e circa 630 mila euro di controvalore. Il prodotto, con scadenza 18 dicembre 2019, ha un livello di Strike a 3.200 punti e di conseguenza negli ultimi giorni ha visto la leva posizionarsi intono alle 9 volte. La distanza dal Knock Out è di circa il 10%.
Infine, non sono mancate le contrattazioni sul mercato italiano. Il più scambiato è stato il Turbo Long (Isin NL0013874522) sul Ftse Mib che ha raccolto 507 mila euro con 247 contratti. Il certificato, con scadenza 20 dicembre 2019, ha Strike a 21.250 punti e leva importante che ha raggiunto le 71 volte (distanza dal Knock Out dello 0,5%).