Mercati nella morsa tra Fed ed elezioni Italia con rischio impennata volatilità a Piazza Affari pre e post voto

Al via una settimana decisamente calda per i mercati con l’appuntamento Fed in primissimo piano, mentre sullo sfondo c’è l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale per l’Italia con il voto di domenica 25 settembre.
Fed pronta a nuova stretta da 75 pb
Il meeting Fed del 20-21 settembre dovrebbe apportare il terzo aumento consecutivo di 75 punti base dei tassi di interesse, anche se i futures mostrano una probabilità del 20% di una stretta di ben 100 bp. Focus anche sulle previsioni “dot plot” dei membri della Fed per i tassi, che probabilmente saranno da falco, portando il tasso al 4%-4,25% entro la fine di quest’anno e la possibilità di un’ulteriore salita l’anno prossimo.
Stamattina il Ftse Mib cede l’1% circa scivolando sotto i 22 mila punti. I mercati sono reduci da una settimana difficile soprattutto sponda Wall Street: l’S&P 500 scivolare indietro di quasi il 5% e i rendimenti dei Treasury a 2 anni portarsi al 3,92%, sui massimi dal 2007 sui crescenti timori recessivi. Secondo la World Bank c’è il rischio concreto che i rialzi aggressivi dei tassi da parte delle banche centrali portino a una recessione globale nel 2023.
Voto 25 settembre si avvicina, volatilità in arrivo per il Ftse Mib
Piazza Affari potrebbe progressivamente prendersi la scena nei prossimi giorni complice l’avvicinarsi del voto del 25 Settembre. “Non è da escludere un incremento della volatilità prima e dopo il voto”, asserisce Pietro Di Lorenzo, trader e fondatore di SOSTrader.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, indicata come il probabile prossimo Primo Ministro, sostiene che lavorerà in modo costruttivo con Bruxelles. L’assenza di retorica anti-euro ha in parte rassicurato gli investitori con lo spread Btp-Bund che nelle ultime settimane si è mantenuto abbastanza stabile in area 230 pb. Settimana scorsa Fitch ha indicato che a suo avviso i requisiti di ammissibilità per lo strumento di protezione della trasmissione della BCE (il TPI) incentiveranno il prossimo governo a mantenere la politica fiscale sostanzialmente in linea con le norme dell’UE.
Oggi intanto stacco cedola per 6 società tra le quali due del Ftse Mib: ENI (0,22€ prima tranche) e STM (0,06€ seconda tranche). Fuori dal Ftse Mib hanno staccato Piaggio (0,085€), IVS Group (0,11€) e SeSa (0,9€).