Mercati, l’Europa schiva la recessione nel 2023 e punta a ridurre il gap con Cina e USA
L’Europa non dovrebbe attraversare una recessione nel 2023 ed ora guarda al futuro con fiducia puntando ad aumentare la propria competitività su scala globale. I dati positivi emersi dall’analisi pubblicata oggi dalla Commissione europea, oltre alle ultime decisioni prese per aumentare ridurre il gap con Cina e Stati Uniti, lasciano ben sperare per il futuro. Vediamo il tutto nell’analisi.
Un anno in positivo
In particolare, Bruxelles si aspetta una crescita nella zona euro dello 0,9% nel 2023 (rispetto a una previsione nell’autunno scorso dello 0,3% e rispetto a una espansione dell’economia che nel 2022 è stata del 3,5%). L’economia europea potrebbe evitare una contrazione nel primo trimestre, dopo averla evitata anche nel quarto trimestre dell’anno scorso. Le ragioni sono un calo del prezzo del gas, un recupero della fiducia e una tenuta del mercato del lavoro, spiega l’esecutivo comunitario.
L’Italia in crescita
Buone nuove anche per l’Italia, dove l’espansione dell’economia sarà dello 0,8% nel 2023 e dell’1% nel 2024. Mentre il dato di quest’anno registra un forte aumento rispetto alla previsione di novembre (0,3%), la stima per l’anno prossimo rimane pressoché stabile. L’inflazione è prevista del 6,1% quest’anno e del 2,6% l’anno prossimo. La Banca centrale europea ha già annunciato nuovi rialzi del costo del denaro nei prossimi mesi (attualmente il tasso di riferimento è al 3%).
L’Europa e il mondo
Nel frattempo si lavora per rilanciare l’Europa sul piano macroeconomico. Le nuove previsioni giungono mentre l’establishment comunitario si interroga sulla crisi di competitività dell’economia europea, principalmente a causa dello sconquasso energetico. I Ventisette si sono riuniti la settimana scorsa per discutere dei modi per contrastare la concorrenza non sempre leale di Stati Uniti e Cina. Tra le altre cose, hanno deciso di allentare le regole sugli aiuti di Stato, promuovere i progetti di interesse comune, e rendere più efficiente l’uso del denaro comunitario.
Insomma, il quadro globale è complesso e il Vecchio Continente sta cercando la strada migliore per ripartire. Il rebus più grande da risolvere è quello energetico, superato quel problema si potrà tornare a correre più velocemente.