Mercati in soggezione per tensioni Usa-Cina e rischio impeachment per Trump
Rimangono sotto pressione i principali mercati mondiali in un contesto caratterizzato dall’incertezza per le trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina e le vicende del presidente americano Donald Trump con il rischio impeachment. Per quanto riguarda il commercio, diversi organi di stampa internazionali prevedono che gli Usa difficilmente prolungheranno ancora l’autorizzazione alle aziende americane di lavorare con il gruppo cinese Huawei. Le trattative tra le due potenze economiche, secondo la Cnbc, dovrebbero riprendere i prossimi 10 e 11 ottobre a Washington.
Sul fronte impeachment, la procedura è stata aperta ufficialmente nella giornata di martedì da parte del Congresso Usa contro il presidente Donald Trump. Lo ha annunciato Nancy Pelosi, presidente della Camera, affermando che l’inquilino della Casa Bianca avrebbe abusato del suo potere per sollecitare l’aiuto dell’Ucraina a sporcare il nome del suo rivale democratico Joe Biden. Sebbene la destituzione di Trump sia improbabile, vista anche la configurazione attuale del Senato a maggioranza repubblicana, secondo alcuni analisti questa situazione rischia di aumentare la volatilità sui mercati, già assediati dalle preoccupazioni per le conseguenze della guerra commerciale Usa-Cina.
Passando alla questione Brexit, il premier britannico Boris Johnson ha di nuovo ribadito che non cercherà di estendere l’Articolo 50, per rimandare la data di uscita fissata al prossimo 31 ottobre. Nonostante la Corte Suprema abbia dichiarato “illegale” la sospensione del Parlamento orchestrata dal premier, Johnson non ha escluso la possibilità di un tentativo per chiudere di nuovo il Parlamento la prossima settimana, in occasione della Conferenza del partito dei conservatori.
In Italia, la cosiddetta Nadef, il documento programmatico del governo nella quale saranno chiarite le coperture per le attese misure su Iva e cuneo fiscale, uscirà lunedì 30 settembre. La promessa più costosa, e ufficialmente obiettivo fondante dell’alleanza M5s-Pd, è la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia che comporterebbero un aumento dell’aliquota Iva, dal 22% al 25,2%. Il rincaro andrebbe a colpire tutti i beni di consumo riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e, potenzialmente, consumi e crescita economica.
In questo contesto, i trader hanno apprezzato i certificati legati al Nasdaq 100. Il più scambiato nell’ultima settimana, con 102 contratti e circa 760 mila euro di controvalore, è risultato il Turbo Short (Isin NL0013493356) con scadenza il 18 dicembre 2019. Il prodotto presenta una leva importante che è arrivata a circa 16,4 volte, in virtù di un livello strike a 8.250 punti e distanza dal Knock Out di circa il 5,5%.
Le crescenti fluttuazioni delle Borse europee hanno invece esaltato le negoziazioni sull’indice italiano Ftse Mib con certificati di investimento. È stato premiato il Double Cash Collect (Isin NL0012324222) con scadenza prevista per il 26 gennaio 2021. Il prodotto ha un prezzo di emissione di 100 euro e consente di ottenere un premio semestrale di 1,40 euro anche nel caso in cui l’indice sottostante abbia perso terreno, ma quoti sopra o pari al livello barriera (70% del valore iniziale). In più, l’investitore riceverà il valore nominale più il premio raddoppiato qualora il sottostante valga pari o più del valore iniziale. Ammonta a circa 480 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 8 contratti.
Molto apprezzato il certificato Airbag Cash Collect (Isin NL0013680812) sul paniere di azioni formato da FCA, Intesa Sanpaolo, Saipem e Telecom Italia, con 23 scambi e volumi complessivi per 305 mila euro. Il prodotto consente di ottenere premi mensili con effetto memoria anche nel caso in cui i sottostanti che compongono il paniere abbiano perso terreno, ma la quotazione dell’azione peggiore sia superiore o pari al 60% del suo valore iniziale (livello Airbag). La scadenza è fissata per l’11 luglio 2022.
Infine, tra i prodotti a leva si segnala il Turbo Short (Isin NL0013874530) sul Ftse Mib che ha raccolto 292 mila euro con 48 contratti. Il certificato, con scadenza 20 dicembre 2019, ha Strike a 23.500 punti e leva intorno alle 13 volte (distanza dal Knock Out del 7%).