Mercati: gli appuntamenti macro da monitorare in settimana
La prossima settimana sarà ricca di eventi macro soprattutto per l’Eurozona e gli Stati Uniti. Ecco quelli più importanti che potrebbero influenzare l’andamento dei mercati finanziari, divisi per area geografica.
Nell’Eurozona, focus su Pmi e Zew
Tra i dati macro in uscita nei prossimi giorni, sarà da monitorare la lettura preliminare dell’indice Pmi manifatturiero e dei servizi di Francia, Germania ed Eurozona relativo al mese di novembre. Secondo gli analisti di Credit Suisse, l’indice Pmi manifatturiero dell’area euro dovrebbe migliorare a 51 punti rispetto ai precedenti 50,6 punti, mentre quello sui servizi è visto salire a 52,5 punti da 52,3 punti del mese precedente.
Importante sarà anche l’indice Zew della Germania relativo al mese di novembre, atteso in calo a 1,3 dal precedente 3,2 punti per la componente corrente e in rialzo a 0,9 dai precedenti -3,6 punti per la componente aspettative. L’indice misura la fiducia degli investitori tedeschi in relazione alla crescita economica nei prossimi sei mesi e si basa su un sondaggio effettuato dall’istituto di ricerca Zew tra 400 analisti ed esperti di finanza. Una lettura sensibilmente migliore delle attese degli analisti potrebbe spingere al rialzo i mercati finanziari dell’intero panorama europeo.
Si segnala infine, il doppio discorso che terrà il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi: lunedì l’audizione trimestrale al Parlamento europeo e venerdì l’intervento a Francoforte.
Negli Stati Uniti, attenzione a Fed e inflazione
Negli Stati Uniti rimane al centro dell’attenzione la Federal Reserve, che mercoledì sera pubblicherà le minute della riunione di ottobre in cui ha messo fine al terzo quantitative easing. Ora ci si interroga su quando avverrà il primo rialzo dei tassi di interesse Oltreoceano. Nei giorni scorsi, il governatore della Federal Reserve di New York, William Dudley ha rilevato che è prematuro incrementare il costo del denaro, vista una disoccupazione ancora troppo elevata e un’inflazione troppo bassa. Le dichiarazioni di Dudley sono arrivate dopo quelle del numero uno della Fed di Philadelphia, Charles Plosser, che aveva detto invece che un innalzamento dei tassi non intralcerà la ripresa economica.
Una indicazione sulla tempistica potrebbe giungere con il dato sull’inflazione di ottobre, in agenda giovedì. Gli analisti si aspettano un calo all’1,60% su base annuale dal precedente 1,70%, dovuto soprattutto alla componente energia, con il petrolio che ha continuato la sua discesa per l’ottava settimana consecutiva.
Giappone tra Pil, BoJ ed elezioni anticipate
Anche il Giappone sarà al centro dell’attenzione degli operatori. Lunedì ci si risveglierà con la lettura preliminare del Prodotto interno lordo (Pil) relativo al terzo trimestre. Gli analisti si aspettano un deciso miglioramento, dopo il tonfo del periodo precedente. Mercoledì sarà la volta della Bank of Japan che annuncerà la sua decisione di politica monetaria. Un evento da seguire soprattutto dopo l’annuncio del nuovo allentamento monetario. Intanto aumentano le attese per le elezioni anticipate e il rinvio dell’incremento Iva, previsto a ottobre 2015. Secondo le ultime indiscrezioni, riportate dal giornale Mainichi, la prossima settimana il premier Shinzo Abe lo annuncerà in una conferenza stampa. Alcune voci indica come data delle elezioni anticipate il 14 dicembre.