Mercati europei volatili in attesa della Bce. Piazza Affari avanza sostenuta dai bancari
I mercati europei mantengono un atteggiamento prudente e rimangono alla finestra in attesa della riunione della Banca centrale europea (Bce), prevista per giovedì 10 marzo. E sembrano non curarsi delle indicazioni arrivate da Moody’s sulla Cina: gli esperti hanno rivisto al ribasso l’outlook sul credit rating della seconda economia mondiale da stabile a negativo (approfondisci la notizia). In un clima che rimane ancora incerto, dopo un avvio in rialzo i listini del Vecchio continente sono ora in cerca di una direzione: aspettando l’apertura di Wall Street, il Dax e il Cac40 viaggiano rispettivamente a 9730,2 punti (+0,13%) e a 4412,8 punti (+0,14%), mentre il Ftse 100 cede lo 0,33% a 6132,3 punti.
Piazza Affari non si lascia invece contagiare dall’umore ballerino delle cugine europee, e sostenuta dal comparto bancario continua a percorrere la strada rialzista: a Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,83% a 18.161,92 punti. Tra i migliori del listino milanese i titoli del comparto bancario: Anima Holding in pole position (+6%), seguita da Mps e Banco Popolare che registrano rialzi superiori al 5 per cento. Bene anche Bpm (+4,8%) e Unicredit (+4%). Tra le storie di giornata Telecom Italia dopo il nuovo blitz di Vivendi (approfondisci) e Luxottica all’indomani della pubblicazione dei risultati del 2015.
Il secondo meeting dell’anno della Bce continua a catalizzare l’attenzione degli operatori che si interrogano sulle prossime mosse dell’Eurotower. In attesa della riunione, oggi tengono banco le parole Benoit Coeure, membro del consiglio direttivo della Bce. Quest’ultimo ha dichiarato che la banca centrale europea sta “valutando attentamente” come mitigare l’impatto sul comparto bancario di tassi di interesse negativi. L’istituto con sede a Francoforte “sta attentamente valutando misure prese in altre giurisdizioni per moderare le eventuali conseguenze negative per il comparto bancario di tassi negativi”, ha detto Coeure nel corso di un intervento.
Le aspettative circa l’azione della Bce sono elevate, soprattutto dopo i dati inferiori alle aspettative dell’inflazione europea che ha segnato un -0,2% su base annua per il mese di febbraio. “Crediamo che Draghi dovrà accuratamente cercare nel proprio arsenale di strumenti delle misure efficaci per alzare le aspettative di medio termine sull’inflazione (obiettivo 2%) – ha commentato Filippo Diodovich, market strategist IG Italia -. Nella cassetta degli attrezzi di Draghi non è poi rimasto così tanto. E le politiche monetarie espansive delle altre banche centrali tolgono valore alle prossime misure non convenzionali da parte della Bce”.