Mercati europei incerti prima del referendum in Grecia. Testa a testa nei sondaggi, ma i greci vogliono rimanere nell’euro
E’ la cautela a prevalere sui mercati europei in vista del referendum che si terrà in Grecia domenica 5 luglio. I cittadini ellenici saranno chiamati a decidere se accettare o meno le condizioni proposte dai creditori internazionali per un nuovo piano di salvataggio. E in queste ore di attesa quella che domina in queste ore è l’incertezza legata al risultato con un testa a testa tra i “favorevoli” e i “contrari” nei sondaggi.
La Grecia è spaccata: secondo un recente sondaggio commissionato da Bloomberg News il 43% degli intervistati intende votare “no” per rifiutare le misure di austerità richieste dai creditori internazionali, mentre il 42,5% è pronto a mettere la croce sul “sì” e accettare le condizioni imposte dall’Europa. Circa il 14,5% è tra gli indecisi.
Alla domanda sulla permanenza nell’euro circa l’81% dei greci, secondo le previsioni Bloomberg, è contro la cosiddetta Grexit, ossia l’uscita dall’euro. Solo il 12% è a favore di un ritorno alla valuta nazionale, ossia la dracma.
Intanto a livello macro, nuova tornata di Pmi servizi delle maggiori economie della zona euro. Nella lettura finale l’indice Pmi servizi della zona euro si è attestato a giugno a 54,4 punti contro i 53,8 punti di maggio. “Nonostante l’intensificarsi della crisi greca durante la seconda metà del mese, il Pmi finale di giugno è leggermente aumentato rispetto alla stima ‘flash’. Ciò lascia intendere che tale trambusto ha avuto finora un lieve impatto sull’economia reale – afferma Chris Williamson, capo economista di Markit – L’attività di giugno è aumentata al tasso più forte in poco più di quattro anni e lo stato occupazionale è rimasto solido e rassicurante, con assunzioni al record su quattro anni negli ultimi due mesi”.
Ricordiamo che oggi i listini europei saranno senza la guida di Wall Street che rimarrà chiusa per celebrare la Festa dell’Indipendenza (4 luglio). Per questa ragione i dati sul mercato del lavoro di giugno sono stati comunicati ieri (con un giorno di anticipo rispetto al solito).
Intanto nuovo crollo per la Borsa di Shanghai. L’indice Shanghai Composite ha terminato la giornata in calo del 5,77% a quota 3.686,915 punti, scivolando ai minimi da marzo. Dai picchi del 12 giugno lo Shanghai composite ha ceduto il 29%, la peggior striscia negativa di tre settimane dal lontano 1992. Il saldo degli ultimi 12 mesi per Shanghai rimane positivo di quasi l’80%.
In questo clima le principali Borse europee continuano a percorrere la via dei ribassi: in questo momento il Dax di Francoforte e il Cac40 cedono rispettivamente lo 0,24% e lo 0,52%,mentre a Londra il Ftse 100 perde lo 0,36 per cento. In Ribasso anche Piazza Affari, dove il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,27% a 22.554,99 punti.
Sul mercato obbligazionario, lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco si mantiene sotto i 150 punti base, viaggiando a 144,8 punti base. Il rendimento del bond decennale italiano si attesta al 2,28 per cento.