La ciambella per salvare il malato è stata gettata. E i mercati si rasserenano. I listini del Vecchio Continente avviano la settimana in territorio positivo, dopo il sì dell’Irlanda al piano di salvataggio targato Ue-Fmi da 90 miliardi di euro. A Londra l’indice Ftse 100 sale dello 0,76% a 5.776,15 punti. A Francoforte il Dax guadagna lo 0.70% a 6.843,55 punti e a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,84% a 3.892,65 punti. A Milano il Ftse Mib dopo aver esordito con un +0,44%, dimezza i guadagni segnando un +0,09% a 20.793 punti.
Sul listino milanese pesa l’effetto dividendi. Oggi a Piazza Affari hanno staccato l’acconto cedola Atlantia (0,355 euro), Enel (0,1 euro), Mediobanca (0,17 euro), Tenaris (0,13 euro), Terna (0,08 euro). Stacco dividendi che pesa circa lo 0,42% sull’indice Ftse Mib. Il tono di fondo resta comunque positivo.
Anche le principali piazze dell’area Asia-Pacifico rimbalzano dopo che le autorità finanziarie internazionali hanno deciso di aiutare l’Irlanda per proteggere più in generale la stabilità finanziaria europea. L’accordo di Ue e Fmi su prestiti cash all’Irlanda per fronteggiare la crisi bancaria e di bilancio del paese ha dato agli investitori un motivo per tornare ad acquistare asset venduti a inizio mese.
I guadagni sono tuttavia moderati: sulle Borse domina la cautela perché gli investitori non vogliono mettere a rischio i profitti realizzati da inizio anno, in un contesto europeo ancora penalizzato da timori su paesi periferici come Portogallo e Spagna. L’accordo sull’Irlanda aiuta anche l’euro che ha aperto in rialzo sopra 1,37 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,3774 dollari, dopo aver toccato un massimo di 1,3781 dollari.
Ieri sera le trattative per il piano di salvataggio dell’Irlanda si sono conclusi con una soluzione che in realtà era nell’aria già da qualche giorno. L’Irlanda ha ceduto: accetterà gli aiuti internazionali per fronteggiare la crisi dei conti pubblici e del sistema bancario e soprattutto per paventare i timori di un rischio contagio in Europa. Il piano, salvo sorprese, non dovrebbe comunque scattare prima della prossima settimana, quando il Parlamento di Dublino approverà il programma di tagli. Il mese scorso il governo dell’Eire ha raddoppiato i fondi per riportare il disavanzo statale sotto controllo, portandoli a 15 miliardi. Ma evidentamente non è stato abbastanza.