Mercati europei, divisi tra banche centrali e recupero materie prime in avvio d’ottava

L’attesa per la riunione della Banca centrale europea (Bce), prevista per giovedì 10 marzo, scandisce il ritmo dei listini europei in questo avvio di settimana. In primo piano anche il recupero del prezzo del petrolio, che continua ad allontanarsi dai minimi segnati a inizio anno.
Sui mercati del Vecchio continente il clima resta però prudente, con i listini che si muovono in ordine sparso: complice la chiusura in calo della Borsa di Tokyo, in questo momento il Cac40 perde lo 0,33% a 4442 punti e il Dax indietreggia dello 0,66% a 9759,5 punti dopo il dato sugli ordini all’industria tedeschi in calo dello 0,1% su base mensile a gennaio, ma superiore alle attese del mercato che indicava una flessione dello 0,5%. A Londra il Ftse 100 mostra una flessione dello 0,41% a 6173,9. A Milano il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,69% a 18.153 punti.
Banche centrali: due settimane di riunioni decisive
Con la riunione della Bce di giovedì inizia un periodo intenso di di riunioni decisive delle banche centrali. “Alla luce della debolezza del sentiment dei mercati finanziari da inizio anno e dell’introduzione di tassi d’interesse negativi da parte della Bank of Japan a gennaio – osservano gli esperti di Credit Suisse – le discussioni nei media e nella comunità finanziaria sono incentrate sulla domanda se la politica monetaria abbia quasi raggiunto i propri limiti o meno e su quali altri misure si potrebbero adottare per evitare l’eccessivo rallentamento delle economie”.
Intanto sin da oggi lo sguardo degli operatori è rivolto a Francoforte, dove si terrà la seconda riunione del 2016 della Banca centrale europea. Una riunione carica di attese per i possibili annunci che verranno fatti da Mario Draghi per sostenere l’economia della zona euro e riportare l’inflazione verso il target del 2 per cento.
“Le attese diffuse sono per un incremento di circa 10 miliardi di euro del piano di acquisti e di un taglio ulteriore del tasso sui depositi di 10 punti base con eventuale introduzione di un sistema differenziato di applicazione del tasso negativo”, ricordano gli esperti di Mps Capital Services prima del meeting. E aggiungono: “Le manovre a maggiore impatto potrebbero però arrivare dalle decisioni inerenti l’aumento dei titoli stanziabili a garanzia associato ad eventuali nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine”.
Tra le prossime riunioni delle banche centrali in agenda quella della Federal Reserve (Fed), con il Fomc che si riunirà il 15/16 marzo. Sempre il 15 è previsto il meeting della Bank of Japan e il giorno successivo si torna in Europa con la Banca nazionale Svizzera (BNS).
Materie prime in ripresa
