Notizie Notizie Mondo Cina: Borsa Shanghai accoglie bene il nuovo piano quinquennale di crescita, stima Pil 2016 tagliata al 6,5-7%

Cina: Borsa Shanghai accoglie bene il nuovo piano quinquennale di crescita, stima Pil 2016 tagliata al 6,5-7%

7 Marzo 2016 08:28
La Borsa di Shanghai accoglie con favore il nuovo piano quinquennale, elaborato dall’Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento cinese, e presentato questo fine settimana dal premier Li Keqiang. L’indice Shanghai Composite ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,8%, in un clima incerto nel resto dell’Asia, dove la piazza di Hong Kong è rimasta ferma con un -0,08%, quella di Tokyo ha chiuso con un -0,6%, mentre il listino australiano è salito di 1 punto percentuale. La bozza della strategia per lo sviluppo economico e sociale per il periodo 2016-2020, che dovrà essere approvata dall’Assemblea del Popolo, ha visto una sforbiciata del target di crescita.
La Cina svela la sua strategia di crescita
Secondo la bozza del tredicesimo piano quinquennale, la Cina, la secondo economia mondiale, crescerà quest’anno tra il 6,5 e il 7% e non dovrà scendere sotto il 6,5% annuo fino al 2020. Per la prima volta da diversi anni il governo cinese fissa l’obiettivo di crescita nell’ambito di un range, a testimonianza della difficile fase congiunturale. Non solo. Si tratterebbe del target di crescita più basso degli ultimi 25 anni. Nel 2015 il Pil del Dragone è infatti cresciuto del 6,9% annuo, il livello più basso da un quarto di secolo. 
Il primo ministro Keqiang ha ribadito che la Cina si trasformerà in una economia trainata dai consumi interni, più che dal commercio estero, puntando su uno sviluppo sostenibile e più attento all’ambiente. Per sostenere questo cambiamento il governo cinese ha previsto un aumento della spesa pubblica che farà salire quest’anno il rapporto deficit/Pil al 3%, in aumento rispetto al 2,3% registrato nel 2015 e al livello più alto dal 1979. Sempre per l’anno in corso, la Cina punta a contenere l’aumento dell’inflazione entro il 3%. Sul fronte lavoro, il governo cinese intende eliminare le imprese statali improduttive a creare più di 10 milioni di posti di lavoro nelle aree urbane.