Notizie Notizie Mondo Mercati emergenti a prezzi stracciati, potrebbero essere l’affare del prossimo decennio

Mercati emergenti a prezzi stracciati, potrebbero essere l’affare del prossimo decennio

25 Febbraio 2016 09:36
Gli asset dei mercati emergenti, azioni come bond, sono così a buon mercato che possono essere “l’affare del decennio“. A dirlo è Christopher Brightman, responsabile degli investimenti di Research Affiliates (gruppo Pimco). Lo strategist di Research Affiliates ha detto che le azioni e bond emergenti appaiono a buon mercato rispetto alla media storica dei prezzi,  osservando inoltre che “l’esodo dai mercati emergenti è una meravigliosa opportunità per un investitore a lungo termine. 
Vari fattori quali rallentamento della crescita in Cina, la svalutazione inaspettata del Renminbi, tonfo dei prezzi delle materie prime, le tensioni in Medio Oriente e le recessioni in Brasile e Russia hanno applicato pressione al ribasso sulle azioni dei mercati emergenti, così come sulle obbligazionari e le valute. “Questi timori sono comprensibili – aggiunge Brightman in un articolo pubblicato sul sito web di Pimco – ma hanno creato dei prezzi stracciati. Alti rendimenti, tendenze demografiche favorevoli, forti prospettive di crescita della produttività, e una tendenza a lungo termine di miglioramento della qualità del credito rendono gli asset emergenti molto attraenti”. Attraverso parametri di valutazione comunemente usati, le azioni dei mercati emergenti sono “estremamente a buon mercato”, sottolinea ancora Brightman. Guardando al Shiller P/E, che divide prezzi reali per la media decennale degli utili per azione, ci sono state solo sei volte in cui è sceso sotto a 10 negli ultimi 25 anni. Nei successivi cinque anni, le azioni emergenti si sono rivalutate in media del 188%. 
Research Affiliates si unisce a BlackRock e Goldman Sachs che nelle ultime settimane sono tornate a consigliare guardare con interesse al debito dei paesi emergenti. In particolare BlackRock ritiene che le attuali valutazioni riflettono già il calo dei prezzi delle materie prime e le politiche delle principali banche centrali mondiali rendono gli asset “rischiosi” più attraenti. Franklin Templeton ha detto che il sentiment negativo verso i mercati in via di sviluppo ha raggiunto livelli estremi indicando Brasile, Messico e Corea del Sud tra le relatà da preferire.