Notizie Notizie Mondo Mercati, dopo l’exploit del 2023 sarà un 2024 sfidante: i 7 punti chiave della view di IG

Mercati, dopo l’exploit del 2023 sarà un 2024 sfidante: i 7 punti chiave della view di IG

3 Gennaio 2024 14:35

Dopo un 2023 brillante, andato anche oltre ogni aspettativa, i mercati sono ripartiti e ora li attendono mesi molto sfidanti. La previsione per le principali economie è quella di un soft landing, con un lieve rallentamento della crescita. Un fardello che sarà alleggerito dal taglio dei tassi in arrivo, e da un’inflazione che dovrebbe finalmente scendere vicino all’obiettivo del 2% fissato dalle banche centrali. Ad analizzare il tema nel dettaglio è l’outlook sui mercati per il 2024 di IG Italia.

Consolida la disinflazione

In particolare, secondo gli analisti di IG, dal punto di vista macroeconomico, il processo di disinflazione dovrebbe continuare portando l’indice dei prezzi al consumo sia nella Zona Euro che negli Stati Uniti vicino al target rate del 2%. Il rallentamento delle pressioni inflazionistiche spingerà i consigli direttivi a promuovere strategie monetarie meno restrittive, abbassando il livello dei tassi di interesse. Gli esperti si attendo un taglio da parte della FED di almeno 100 punti base dei tassi di interesse e da parte della BCE di 75 punti base. Il taglio sarà minore rispetto a quello che sta scontando, al momento, il mercato.

Verso il soft landing

In merito alla crescita economica, per gli analisti di IG è possibile un soft landing delle principali economie occidentali. Gli Stati Uniti dovrebbero mostrare una crescita compresa tra l’1% e l’1,5% mentre l’Eurozona un rialzo compreso tra lo 0,7% e l’1%. La crescita globale dovrebbe invece attestarsi tra il 2,5% e il 3%. Nel 2024, l’interesse degli operatori sarà focalizzato sulle decisioni di politica monetaria da parte delle banche centrali. Le tempistiche e l’entità del taglio dei tassi di interesse saranno quindi il principale market mover. Saranno importanti e da monitorare anche: le elezioni presidenziali americane, l’andamento delle tensioni geopolitiche; la gestione della crisi debitoria (ritorno del Patto di Stabilità in Europa, tetto al debito negli USA); gli sviluppi sul processo di globalizzazione; l’espansione e le implicazioni sull’economia dell’intelligenza artificiale; l’evoluzione della transizione energetica.

Le sfide dell’azionario

Il comparto dell’equity avrà un bel “problema”, ovvero quello di raffrontarsi con un 2023 andato oltre ogni aspettativa in senso positivo. Partendo dalla Germania, l’indice tedesco ha segnato nuovi massimi storici sulla scia di un possibile riduzione da parte delle banche centrali dei tassi di interesse. Gli esperti di IG, restano neutrali sull’indice Germany 40 che potrebbe evidenziare delle performance peggiori rispetto soprattutto agli indici statunitensi. Spostandoci negli States, l’indice US 500 è vicino a segnare nuovi massimi storici grazie all’entusiasmo degli operatori su una Federal Reserve che possa tornare accomodante nel 2024. Secondo gli analisti l’indice può continuare la corsa al rialzo, estendendo il rally anche nel primo trimestre del prossimo anno, ma poi un possibile rallentamento nella crescita dell’economia statunitense potrebbe portare ad una significativa inversione di tendenza.

L’evoluzione del forex

Capitolo forex. Sul fronte euro/dollaro, il cambio più liquido del mondo, si è appena chiuso un anno caratterizzato da salite e discese legate alle aspettative sulle azioni di FED e BCE. Negli ultimi mesi l’euro ha recuperato terreno grazie all’aumento delle attese su una FED meno restrittiva del previsto con la possibilità di un prossimo taglio dei tassi di interesse. Per gli esperti la FED, nel primo semestre 2024, avrà un atteggiamento più dovish della BCE, e il cambio eurodollaro potrebbe proseguire il movimento rialzista partito in ottobre. Il superamento della resistenza posizionata in area 1,1020 creerebbe i presupposti per un allungo in direzione di target a 1,11 e 1,1275. Guardando al Giappone, gli analisti pensano che il recupero dello yen evidenziato negli ultimi mesi potrebbe affievolirsi e il dollaro recuperare terreno spingendo la coppia valutaria USD/JPY verso gli obiettivi a 148 e 152 nel corso del primo semestre. Nella seconda parte dell’anno le scelte della FED sui tassi implicheranno una nuova discesa del cambio su traguardi short ipotizzabili a 137.

Il petrolio resta debole

La recente debolezza del petrolio, per IG, è legata soprattutto alle attese su un possibile eccesso di offerta nei prossimi mesi. La debolezza delle scelte dell’OPEC+ (tagli su base volontaria) e l’aumento della produzione dei paesi non-OPEC può portare pressioni ribassiste sul mercato del greggio compensate solamente dai rischi geopolitici (in particolare la crisi in Medio Oriente) e l’aumento della domanda nei mercati emergenti. Secondo gli analisti i prezzi petroliferi (US Light Crude) nei prossimi mesi possono rimanere su livelli bassi nel range tra i 60 e gli 80 dollari al barile per poi recuperare nel corso del secondo semestre. Da un punto di vista grafico l’eventuale cedimento del supporto a 68 dollari al barile potrebbe aprire le porte verso una discesa in direzione del prossimo sostegno in area 65 dollari al barile, minimi toccati sia a marzo che a maggio.

Continua l’età dell’oro

Tra i metalli, gli analisti di IG si dicono molto positivi sull’oro. La dinamica del 2023 e i recenti nuovi massimi storici ne sono una testimonianza. Il metallo giallo negli ultimi mesi ha rispolverato molto la sua natura di bene rifugio, complice anche le rinnovate tensioni geopolitiche che hanno visto lo scoppio del conflitto in Medio Oriente. La domanda da parte di Banche centrali e grandi investitori rimane solida e nel 2024 dovremmo assistere a nuovi massimi storici.

Lo sprint delle crypto

Gli asset digitali hanno archiviato un anno ricco di volatilità che si è chiuso, tuttavia, con i prezzi che hanno toccato massimi degli ultimi 18 mesi circa. Il forte rally (la “bull run”) degli ultimi mesi delle criptovalute (il Bitcoin in particolare) è legato a diversi fattori. Secondo gli esperti di IG, l’istituzionalizzazione del Bitcoin come strumento finanziario porterà nel primo semestre a nuovi guadagni per la più celebre criptovaluta verso i 55000 dollari per poi scendere nel secondo semestre.