Mercati digeriscono ultimi sviluppi sulla Brexit, in Italia focus su trimestrali
Ha prevalso la cautela nell’ultima settimana sui mercati azionari con gli investitori che guardano gli ultimi sviluppi delle questioni ancora in sospeso, come la Brexit. Il premier britannico Boris Johnson ha riferito che concederà ai parlamentari più tempo per studiare il Withdrawal Agreement concordato con Bruxelles, ma solo se daranno l’ok a elezioni generali il prossimo 12 dicembre. È sempre più improbabile che il Regno Unito lasci l’Ue nella data fissata al 31 ottobre. Si attende intanto la decisione dell’Ue su quanto tempo potrebbe concedere a Londra per il rinvio del divorzio. È che l’uscita della Gran Bretagna dal blocco europeo venga fatta slittare ancora di tre mesi, a fine gennaio 2020.
Dal fronte banche centrali, tutto confermato da parte della Bce, come da attese. Nella riunione di giovedì scorso il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso che i tassi di interesse rimarranno invariati. La Bce si attende che i tassi si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione. Inoltre, come deciso nella scorsa riunione di settembre, gli acquisti netti riprenderanno nell’ambito del programma di acquisto di attività del Consiglio direttivo a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro a partire dal 10 novembre. Il Consiglio direttivo si attende che proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della Bce.
Per quanto riguarda l’Italia, l’attenzione degli investitori è rivolta all’evoluzione della Manovra 2020, su cui Moody’s si è espressa. Secondo l’agenzia di rating, Roma troverà un compromesso con Bruxelles senza andare allo scontro come avvenne lo scorso anno. Lo sguardo è stato rivolto anche al fronte societario, dove è iniziata la stagione delle trimestrali anche a Piazza Affari con i conti di alcune blue chip del Ftse Mib.
In questo contesto i trader hanno apprezzato le crescenti fluttuazioni delle Borse americane. Il più scambiato nell’ultima settimana con 13 contratti e circa 837 mila euro di controvalore è risultato il Turbo Long (Isin NL0013643612) legato all’S&P 500 con scadenza prevista per il 18 dicembre 2019. Il prodotto presenta una leva importante che è arrivata a circa 13 volte, in virtù di un livello strike a 2.800 punti e distanza dal Knock Out del 7%. Sempre sull’S&P 500 e con la stessa scadenza (18 dicembre 2019), ma in ottica ribassista, è stato premiato il Turbo Short (Isin NL0013493158) con Strike a 3.200 punti e leva intorno alle 15 volte (distanza dal Knock Out del 6%). Ammonta a circa 693 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 29 contratti.
Rimanendo a Wall Street, tra i prodotti più apprezzati troviamo anche il Turbo Short (Isin NL0013493356) sul Nasdaq 100 con 82 contratti e circa 595 mila euro di controvalore. Il prodotto, con scadenza 18 dicembre 2019, ha un livello di Strike a 8.250 punti e di conseguenza negli ultimi giorni ha visto la leva posizionarsi intono alle 23 volte. La distanza dal Knock Out è di circa il 3%.
Infine, rimane nel mirino dei trader anche il mercato italiano con l’utilizzo di certificati di investimento sui titoli bancari del Ftse Mib. È stato molto scambiato, con 32 contratti e 595 mila euro di controvalore, il Non-Stop Cash Collect (Isin NL0012872469) su Intesa Sanpaolo con scadenza prevista il 22 giugno 2020. Il prodotto ha un prezzo di emissione di 100 euro e consente di ottenere un premio trimestrale di 2,05 euro anche nel caso in cui l’azione sottostante abbia perso terreno, ma la sua quotazione sia superiore o pari al livello barriera (posta in questo caso al 70% del valore iniziale).