I mercati aspettano l’asta Bce, in arrivo domani una nuova ondata di liquidità per le banche Ue
Il mercato attende con impazienza la nuova iniezione di liquidità illimitata da parte della Bce, che domani offrirà soldi alle banche europee ad un tasso dell’1% per la durata di tre anni. La prima asta Bce, realizzata lo scorso 21 dicembre, ha avuto il merito di favorire il rimbalzo delle piazze finanziarie del Vecchio Continente e di allentare le tensioni sulle obbligazioni della Periferia Ue. L’Eurotower si aspetta che la sua liquidità venga utilizzata dalle banche sia per sostenere le aste governative sia per allargare i cordoni del credito a famiglie e imprese, evitando così lo spettro del credit crunch.
Un esempio lampante sono i dati della Bce relativi al mese di gennaio, che mostrano come le banche italiane abbiano portato le loro consistenze di titoli di Stato del Belpaese in portafoglio a 280 miliardi di euro da 260 miliardi. I dati della Bce, spiegano gli esperti di Intermonte, “confermano la nostra tesi che le banche italiane hanno utilizzato i soldi raccolti durante la prima asta Bce per acquistare bond governativi italiani. La riprova è il calo dei rendimenti, soprattutto sulla parte breve della curva, che in alcuni casi hanno visto una contrazione di 200-300 punti base”.
Ma cosa si aspettano gli analisti dall’asta di domani? Nella prima LTRO (Long Term Refinancing Operation) le richieste delle banche continentali erano state pari a 489 miliardi di euro (116 miliardi alle banche italiane) e così gli esperti, per l’asta di domani, prevedono in media richieste tra i 400 e i 600 miliardi di euro. In ogni caso, qualora l’ammontare risulti simile a quello offerto in dicembre, secondo gli analisti potrebbe rafforzarsi il sentiment positivo intravisto soprattutto nel mese di gennaio. Per le banche italiane le ipotesi prevedono una partecipazione pari a 60-80 miliardi di euro, anche se Morgan Stanley pone l’asticella massima a quota 120 miliardi di euro.
Sicuramente l’esito dell’asta di domani avrà riflessi su quasi tutti i mercati finanziari: azionario, obbligazionario, forex ed anche sull’interbancario. Equita, però, in un report di qualche giorno fa ha provato a smorzare gli entusiasmi. La sim milanese ha sottolineato che la Bce sta dando un enorme aiuto perché permette agli istituti di contenere l’aumento del costo della raccolta e di migliorare il margine di interesse, aggiungendo però che “non è ragionevole attendere un forte aumento del margine d’interesse durante l’esercizio in corso”.