Mercati asiatici: cosa aspettarsi nel resto dell’anno, focus su Cina e India

Seconda metà dell’anno promettente per i mercati asiatici, con il contesto economico e politico più favorevole alla crescita e meno vulnerabile alla volatilità globale. Lo sostiene Christopher Chu, fund manager asian equities di Union Bancaire Privée: “Guardando alla seconda metà dell’anno, l’azionario asiatico resta un asset class interessante considerate le dinamiche della crescita e le relative valutazioni”. Il tema delle banche centrali dei paesi sviluppati, in primis la Fed, quello sul deleveraging e sulla riduzione del rischio sistemico rimarranno temi centrali anche nella seconda parte del 2017 per l’area asiatica. Tuttavia, la stabilizzazione valutaria e le politiche economiche pro crescita, come dimostrato dalle riforme sul lato dell’offerta in Cina, l’implementazione della riforma dell’imposta sul valore aggiunto in India e il miglioramento della corporate governance in Corea del Sud, potrebbero garantire una minore volatilità e un maggior sostegno ai cicli di investimento.
Cina
L’outlook d’investimento di Ubp è ancorato intorno alla Cina per via di migliori dati dell’economia interna e della stabilizzazione del renminbi. “Pensiamo – spiega l’esperto – che l’inclusione delle A-share nel MSCI Emerging Market Index non sia qualcosa di significativo a livello pratico nel breve termine, ma piuttosto sia un passo decisivo dal punto di vista simbolico”. L’ottimismo infatti sta nel potenziale di medio e lungo termine, considerato il peso che la Cina potrebbe costituire nell’indice e il maggiore allineamento del paese con gli standard internazionali di accessibilità e trading. Gli elementi chiave di quest’anno includono il 19° Congresso del Partito Comunista in cui il presidente Xi sembra mantenere la leadership, il che suggerisce che molte riforme già implementate resteranno invariate.
India
Buone prospettive nella seconda metà dell’anno anche per l’India che potrebbe beneficiare dell’implementazione del nuovo programma sull’imposta (Good and Service Tax – GTS), che punta a sostituire un intrico di tasse e regole locali con una struttura di tassazione uniforme. Lo slancio dell’economia, secondo Ubp, resterà contenuto per via delle incertezze legate all’implementazione di questo nuovo regime, mentre l’impatto della demonetizzazione di fine 2016 si fa ancora sentire. Il Primo Ministro Modi finora è riuscito a mantenere solidi livelli di gradimento, con l’opinione pubblica che riconosce i vantaggi di lungo periodo rispetto ai disagi temporanei di queste politiche.
Corea del Sud e Taiwan
I mercati orientati all’esportazione di Corea del Sud e Taiwan potrebbero continuare a beneficiare del forte vento a favore del commercio. “Il settore tecnologico – afferma Chu – vedrà un rinnovato ciclo di lanci di nuovi prodotti, incluso l’iPhone 8, e una più ampia domanda di semiconduttori derivata dal maggior numero di memorie DRAM richieste per nuove iniziative smart, inclusa l’intelligenza artificiale e la tecnologia del riconoscimento vocale”. In particolare, l’azionario della Corea del Sud è stato fra i migliori performer nella regione, con gli investitori ottimisti rispetto alla capacità del neo eletto presidente Moon e alla sua amministrazione di migliorare la corporate governance e portare avanti le riforme legate alle grandi imprese dando anche un impulso alla spesa fiscale.
Resto dell’Asia
L’aumento del reddito disponibile e la flessibilità della domanda interna hanno compensato la riduzione degli investimenti privati, mentre le incertezze politiche, come la campagna elettorale per Jakarta, gli appelli alla legge marziale nel sud delle Filippine e le modifiche alla costituzione che sono attualmente in corso in Tailandia, hanno tenuto gli investimenti privati a bordocampo. Questi trend dovrebbero, secondo l’esperto di Ubp, vedere un’inversione nella seconda metà dell’anno quando vi sarà maggiore chiarezza dal punto di vista politico complice una domanda per investimenti a lungo repressa. Inoltre, un contesto caratterizzato dalla stabilità del prezzo del petrolio potrebbe offrire supporto all’azionario dei paesi Asean.