Meno Treasury e più Btp, adesso il debito tricolore fa gola anche ai giapponesi
Anche i giapponesi iniziano a guardare con interesse ai Btp. I titoli di stato italiani stanno attirando maggiori afflussi anche in Giappone in virtù degli elevati rendimenti e della maggiore stabilità politica e fiscale. Scende invece l’appeal dei Treasury.
Meno Treasury, più debito Ue
I dati del ministero delle Finanze nipponico aggiornati a settembre indicano che gli acquisti della maggior parte dei titoli di Stato europei sta aumentando, mentre si sta riducendo l’esposizione ai Treasury Usa. Secondo gli esperti di Mizuho International, citati da Bloomberg, è probabile che i Btp attireranno più denaro dai fondi giapponesi, grazie ai minori costi di copertura e al miglioramento delle prospettive economiche e politiche del Paese. L’Italia è sotto procedura infrazione Ue come la Francia, ma il piano di rientro predisposto dal ministro Giorgetti vede il deficit tornare sotto la soglia del 3% già nel 2027.
L’Italia in questo momento, come sottolineato anche dalle agenzie di rating in questi mesi, gode di una certa stabilità politica rispetto ad esempio alla vicina Francia alle prese sia con problemi politici che di conti pubblici.
“Stiamo assistendo a un cambiamento nel modo in cui gli investitori giapponesi stanno pensando al reddito fisso globale”, scrivono la strategist di Mizuho Evelyne Gomez-Liechti e il responsabile del trading sui titoli di Stato europei Amedeo Scippacercola, con una maggiore propensione a guardare all’Europa diminuendo invece l’esposizione ai Treasury Usa. L’alleggerimento sul debito Usa potrebbe essere dettato da un semplice riequilibrio delle posizioni in vista delle elezioni statunitensi. Ma gli analisti non escludono che gli investitori nipponici vogliano essere meno esposti al “rischio Usa” alla luce delle pressioni inflazionistiche e di emissione, con le politiche fiscali promesse da Trump che potrebbero avere effetti importanti enormi.
I rendimenti dei Btp fanno gola ai giapponesi
Mizuho ritiene che i rendimenti con copertura valutaria per i BTP sembrano già “molto interessanti” e potrebbero “migliorare in modo significativo” poiché la Bce si appresta a effettuare ulteriori tagli ai tassi di interesse, mentre la Bank of Japan si muove in direzione opposta. Le previsioni di Mizuho sono di rendimenti dei Btp a 10 anni presto sopra quelli dei JGB, salendo al 2,5% (con copertura valutaria) il prossimo anno.
Btp come copertura da rischi inflattivi
Anche Althea Spinozzi, responsabile della strategia a reddito fisso di Saxo, indica i titoli di Stato di paesi come l’Italia offrire rendimenti superiori alla media UE, fornendo un cuscinetto contro l’inflazione. “I Btp italiani, ad esempio, offrono rendimenti competitivi e possono fungere da copertura contro i rischi sia inflazionistici che deflazionistici nell’eurozona”, sottolinea l’esperta di Saxo.
In questi mesi sull’Italia si sono espresse S&P e Fitch. Entrambe le agenzie confermano il rating BBB, e Fitch alza l’outlook da stabile a positivo, parlando di “piano fiscale credibile” e di una “situazione politica stabile”. Stessa mossa è stata fatta da Dbrs. A fine settimana si attende il verdetto di Moody’s sul rating Italia, completando così questa “tornata autunnale di rating”.